La via dei sensi
Vivrò
con l’imprevedibilità
dei miei pensieri:
ora troppo allegri
ora privi d’ogni
bramosia di gioia.
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che diverrà passato.
Strofinerò
il mio cuore
in cerca di passioni
assaporando
il duplice piacere
del dare e dell’avere.
Libererò
le mie fantasie
imbrigliate troppo spesso
nei tentacoli della monotonia.
Toglierò
la polvere dal mio viso
e le mie mani
scriveranno libere
ciò che hanno già visto.
Affronterò
i coltelli di chi squarcia
le emozioni.
Varcherò
i confini del silenzio
e in un attimo
i miei sensi parleranno!
Figlio del Sud
Sono figlio del Sud,
di una terra impaurita,
di fresche campagne,
di uomini stanchi.
Sono figlio del sole,
di ampi cortili,
di vecchie in preghiera,
di lavori inventati.
Sono figlio del Sud,
di sinceri profumi,
di antiche canzoni
e popolari credenze.
Sono figlio di un popolo
che ancora combatte,
di fierezza e coraggio,
di rara inventiva.
Sono figlio del Sud,
di sputi ed insulti,
di poche illusioni,
di bambini già grandi.
La voce del vento
A volte ascolto
la voce del vento.
Spesso mi porta
il pianto degli uomini,
il debole lamento
partorito
dalla disperazione,
le promesse eterne
degli innamorati,
le tenere preghiere
di piccoli cuori,
il ruvido pianto
di chi ha perso
il bagliore
della speranza.
A volte ascolto
la voce del vento.
Mi porta il soffice suono
di cantilene
senza più tempo,
risate di amici
e il boato
di troppi silenzi.
A volte ascolto
la voce del vento.
Mi porta il brivido
di mille poeti,
e ad ogni verso
accendo i miei sogni
Mendicante di sogni
Quand’ero fanciullo
ammiravo le stelle,
ore intere senza stancarmi,
parean da lontano
lucenti fiammelle,
amiche sincere
con cui confidarmi.
A sera ascoltavo
l’abbaiare lontano,
pensavo al domani,
a nuove sorprese,
ai mille segreti
del vivere umano,
a genti diverse,
alle immense distese.
Sussurravo preghiere
pien di fervore,
turbato e deluso
l’animo mio,
chiedevo perdono
con tenero ardore,
impaurito e tremante
cercavo il mio Dio.
Rincorrevo l’essenza
dei sogni più cari,
violenta avvertivo
la voglia di vita,
del mondo inseguivo
gli aspetti più rari,
piangevo sconfitto
per ogni ferita.
Quanta follia
scorgo adesso nei cuori :
protervi fiori
senza profumo,
opaca luce senza fulgori,
terre aride piene di fumo.
Incessante inseguo
ancor fragili sogni,
li cerco nell’uomo,
in fondo ai suoi mali,
tra oscuri silenzi
e nascosti bisogni:
mendicante ostinato
di gioie immortali!