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Questa pagina contiene un singolo articolo inserito il 11.04.07 01:05.

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Un'Idea di Città. Bilancio di mandato presentato da Nicola Graziano Consigliere Comunale di opposizione

bilancio.gifSig. Presidente del Consiglio, Sig.ri Consiglieri Comunali, Sig. Sindaco, e soprattutto Cittadini Aversani tutti, quelli oggi presenti in questa Au-la Consiliare e quelli che oggi non lo sono per i più vari motivi,

Sig. Presidente del Consiglio, Sig.ri Consiglieri Comunali, Sig. Sindaco, e soprattutto Cittadini Aversani tutti, quelli oggi presenti in questa Au-la Consiliare e quelli che oggi non lo sono per i più vari motivi,
l’occasione che oggi si presenta in questo Consi-glio Comunale è di fondamentale importanza perché oggi sostanzialmente si conclude il mio mandato elettivo di Consigliere Comunale di opposizione al Governo della Giunta Ciaramella.
E’ mio dovere, quindi, presentare il Bilancio del mio mandato, dar conto cioè a Tutti Voi del mio operato in questi cinque lunghi ed entusiasmanti anni che mi hanno visto impegnato nel più nobile dei servizi pubblici, cioè la rappresentanza demo-cratica.
Ho svolto il mio diritto – dovere con costante de-dizione, sacrificando tutto il tempo che avevo a disposizione, così sottraendolo alla famiglia, a-gli affetti ed alle altre passioni che pure riem-piono la mia vita.
E di questo non sono pentito! Anzi mi sento onora-to di aver rappresentato gli interessi di una Col-lettività, complessa ed articolata, come quella Aversana, di averli rappresentati con decisione e forza, di aver interpretato le esigenze di una Città variopinta e generosa, severa ed magica, di aver assecondato i desideri di crescita e di ri-scatto della nostra Terra, di quanti hanno inteso, anche tramite la mia persona, ribellarsi alle squallide logiche personalistiche prediligendo il perseguimento di finalità pubblicistiche chiara-mente improntate al miglioramento dei servizi e del volto della nostra Città.
In questo cammino sono stato sempre affiancato dai colleghi di opposizione che armonicamente si sono mossi con me nella sopra indicata direzione.
Con essi ho condiviso entusiasmo, passioni, scon-tri politici e sociali, obiettivi; con essi sono sceso in questa nobilissima sede dopo confronti serrati ed accesi ma con la consapevolezza di agi-re nella direzione di un controllo ferreo e severo dell’attività posta in essere dal governo cittadi-no del centro – destra.
Sempre leale poi è stato lo scontro con i Colleghi di maggioranza dei quali ricordo il rispetto nei miei confronti e la severa considerazione delle mie opinioni e dei miei interventi.
Sempre ho scelto di intervenire d’istinto in ogni discussione, così come per istinto è nata la mia avventura politica.
Ma questa volta no! Il mio discorso è scritto, og-gi il mio discorso andava scritto perché scrivere queste parole significa avere il coraggio di pre-sentare il rendiconto ai Cittadini rappresentati ai quali mi lega (e loro lo sanno!) un profondo senso di rispetto e di servizio. Nel quotidiano fluire di questi anni ho vissuto tra loro e con loro, tra mille sorrisi e tanti confronti, mai ne-gandomi alle iniziative e questo ha reso il mio rapporto con loro speciale, forse (almeno per me!) unico.
La mia è stata una politica dei sorrisi e del sa-luto, del rispetto e della appartenenza, della fe-deltà al pari di un suddito nei confronti del Po-polo sovrano.
Così ho inteso interpretare il più alto valore della democrazia rappresentativa, conoscendo cer-tamente dei limiti la mia azione politica ma nella certezza che tanto sapevo fare e tanto ho potuto fare. Non ho rimpianti né rammarichi, forse qual-che delusione!
Il ricordo più bello, tra i più belli, è certamen-te legato alla notte della vigilia di natale 2002. La Casa comunale era occupata da alcuni lavoratori che manifestavano per il loro posto di lavoro. Trascorremmo la notte in compagnia, lontani dalle nostre famiglie, scherzando sul nostro futuro ed esorcizzando le paure di un futuro incerto e cupo.
Giunse l’alba del giorno di Natale. Dopo qualche giorno cessò l’occupazione. Oggi quei lavoratori sono assunti a tempo indeterminato e forse un piz-zico della loro forza e della loro caparbietà mi appartiene per sempre come un tesoro che mai si deprezza e che anzi cresce con le tante esperienze della mia vita.
Ho condotto tante battaglie, fino in fondo!
Le ho condotte con autonomia ed indipendenza, ma con chiaro spirito di squadra!
Ho (e abbiamo) lottato per il Centro Storico di Aversa, non condividendo le scelte troppo liberi-ste e poco conservative (anche dal punto di vista storico – artistico) del centro – destra.
Ho (e abbiamo) lottato per una forma meno egoisti-ca della versione del piano regolatore che comun-que abbiamo contribuito ad approvare definitiva-mente per la Città di Aversa.
Ho (e abbiamo) difeso in tutti i modi la permanen-za della facoltà di Ingegneria nel territorio a-versano.
Sono stato insultato, fronteggiato apertamente con aspre critiche da parte dei miei avversari politi-ci, da squallidi pennivendoli e a volte anche dai miei presunti alleati ma nulla mi ha impedito di distogliermi dalla meta che con la mia azione po-litica intendevo perseguire, nella mia attenta e quotidiana opposizione: una idea di Aversa pulita e vivibile, socialmente integrata e multicultura-le, turisticamente viva; una idea di Aversa Città Universitaria, dove i giovani vengono posti al centro dell’interesse degli Amministratori.
Per questa idea mi sono battuto ogni giorno, uti-lizzando tutti gli strumenti che la Legge mi for-niva.
Ma ho conosciuto anche la solitudine!
Un po’ (forse) per colpa mia, un po’ per mala fede di quanti non hanno condiviso la mia spiccata au-tonomia e la mia assoluta e ferrea indipendenza da compromessi, ovviamente quelli che non appartengo-no all’agire politico ma che sono frutto di super-ficialità, scarsa passione ed indifferenza.
La cosa più triste è aver condotto a volte batta-glie praticamente da solo, o con una minima parte politica, nella solitudine però di chi sentiva di percorrere la giusta strada ma di chi “doveva” re-stare un esempio inascoltato perché non “poteva” diventare simbolo di rinnovamento ovvero continua-re ad essere un nuovo modo di agire nella Politica aversana.
Io sono andato avanti comunque ma da soli, ovvero in pochi, non si muta con facilità il corso della Storia ed ho visto naufragare anche alcune inizia-tive che avrebbero determinato un reale mutamento del rapporto tra i Cittadini e gli Amministratori. Ma il seme è piantato, irreversibilmente!
Così, da Presidente della Commissione Statuto, ho cercato di elaborare un numero considerevole di regolamenti, tra i quali spicca come fiore all’occhiello quello sugli istituti di partecipa-zione che ha avuto la fortuna di essere definiti-vamente approvato anche dal Consiglio Comunale, ma fa rabbrividire, ad esempio, il numero esponenzia-le di assenze, strumentali e strategiche, collega-te alle riunioni della Commissione Statuto pro-grammate per la redazione e la disciplina per uso esclusivamente pubblico delle c.d. aree standards rilasciate dai privati al patrimonio comunale.
E’ grave che oggi moltissime di queste aree sono sottratte alla disponibilità pubblica per conti-nuare a far parte, senza alcuna disciplina di det-taglio, della sostanziale (e molto spesso anche formale!) proprietà di quanti ne dovevano disporre cedendole all’Ente comunale.
Questa solitudine è assordante. Nessuno è escluso! Su questo il nuovo governo deve provvedere, non è ammessa alcuna deroga, è un simbolo di civiltà!
Da Presidente della Commissione Statuto ho solle-citato più volte anche l’istituzione di una Com-missione speciale di accesso e verifica degli a-dempimenti dei privati (ed anche pubblici, ovvia-mente) collegati alla sovrabbondante attività edi-lizia che si esercita nella Città di Aversa (allu-do alla verifica del rispetto dell’adempimento de-gli oneri concessori collegati alle attività as-sentite, al rispetto di quanto assentito ed a quant’altro opportuno e necessario per rendere ta-le delicato settore alieno da compromessi e scelte di parte!).
Anche su questo poche e confuse risposte!
Anche per questo notevole solitudine!
Davanti a tanta solitudine mi sono messo in di-scussione perché è evidente che se qualche cosa non funziona il primo ad essere giudicato negati-vamente è il vertice di una organizzazione.
E per molto tempo a qualcuno ha fatto comodo che io facessi da parafulmine delle contraddizioni della nostra parte politica!
Ma poi col tempo, accanto alla mia (presunta!) corresponsabilità, è emerso chiaro il disegno di quanti (appartenenti ovviamente al mio stesso schieramento) non potevano tollerare la continua-zione di un percorso che io, e tantissimi con me, avevo iniziato e caparbiamente intendevo continua-re perché questo toglieva spazio, visibilità e poltrone da occupare.
Nell’avvicinarsi della fine del mandato il disegno si è palesato e con un colpo di spugna si è cerca-to (invano!) di cancellare la Storia ovvero di mu-tarne il corso.
Contro la mia storica esperienza, che è l’esperienza di una intera generazione, vi è stata una levata di scudi, pregiudiziale e preliminare, asettica e suicida, e, pur di continuare ad avere posti al sole, alcuni Soloni della politica si so-no inventati metodi democratici che contenevano, però, il germe di una epidemia devastante e morta-le.
E’ sotto gli occhi di tutti la devastazione provo-cata dalla presunzione di chi non ha saputo fare i conti con il proprio passato e soprattutto con il mutare del contesto sociale e politico nel quale si muoveva.
Oggi il centro sinistra si è frantumato in macerie sia che si affermi il legittimo vincitore delle elezioni primarie sia che vincano quanti, sbugiar-dando se stessi e la propria parola nonché la pro-pria firma, con assurda presunzione si considerano ancora nelle facoltà di poter decidere per gli al-tri ovvero a ben vedere contro gli altri.
Assistiamo ad un sistema impazzito.
Ma il tempo darà le risposte che ognuno di noi me-rita.
Non resta che concludere questo breve discorso con una attenzione alla parte politica che più mi sta a cuore.
Credo che anche ad Aversa c’è bisogno di una nuova Sinistra, una Sinistra che si pone in alternativa, ma non in conflitto con il nascente Partito Demo-cratico e con il nuovo Centro che si sta ricompat-tando.
Quella Sinistra che, pur non avendo partecipato alle elezioni Primarie, deve fare comunque i conti con questo enorme movimento popolare.
Lascio la politica dell’amministrazione diretta con il desiderio che altri, con altre gambe, meno stanche e forse più giovani delle mie, si facciano promotori di queste idee.
A loro affido alcune incompiute di questa espe-rienza di opposizione al governo del centro – de-stra nella certezza che, se si supereranno tutte le divisioni, molte idee ancora attualissime si possono (o meglio si devono) concretizzare.
Il desiderio è poter riottenere l’area ex Texas per una importante destinazione pubblica!.
Uno degli obiettivi del futuro deve essere l’attuazione di un reale decentramento amministra-tivo che si concretizzi nella suddivisione della Città di Aversa in Circoscrizioni e quindi in Con-sigli Circoscrizionali. Tutto ciò perché si possa nel contempo procedere a predisporre ogni struttu-ra idonea ad una più diretta ed immediata parteci-pazione dei Cittadini, anche nella futura predi-sposizione del Bilancio Partecipato, strumento di altissima democrazia diretta.
Non può mancare l’obiettivo del recupero dell’area verde della Maddalena affinché essa diventi il Parco Pubblico dell’intero Agro Aversano, venga cioè acquisita al patrimonio comunale e destinata alla fruizione dell’intera collettività.
Del resto Aversa ha ancora alcuni polmoni di verde che è assolutamente necessario salvaguardare e re-cuperare alla fruizione collettiva. Si allude alle seguenti aree da intendere come patrimonio ambien-tale assolutamente intoccabile dell’intera Collet-tività:
• Area della Villa Comunale (eventualmente am-pliata e destinata permanentemente ed esclusi-vamente alla pedonalizzazione)
• Area dell’ex Maddalena
• Area denominata dei Cappuccini, dove si auspi-ca la nascita del Parco Archeologico;
• Area dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario da congiungere con l’ex campo profughi, oggi fi-nalmente acquisito al patrimonio comunale.
Quattro punti verdi da cui partire per avviare un serio e concreto sviluppo della Città nella dire-zione della vivibilità.
Si esaltino, inoltre, le potenzialità turistiche della nostra Città ed il ruolo della Università ad Aversa.
Questi sono i punti cardine del futuro sviluppo di Aversa.
Adesso, però, prima che l’emozione tradisca il to-no della mia voce non mi resta che ringraziare quanti con me sono stati protagonisti di questa esperienza.
Ringrazio tutti i dipendenti comunali, dal primo Dirigente all’ultimo in grado, perché essi hanno reso possibile e concreto l’esercizio del mio di-ritto – dovere di Consigliere Comunale.
Ringrazio la dott.ssa Anna Di Ronza che nella qua-lità di Segretario Generale nonché di Segretario della Commissione Statuto ha saputo far vivere, dal punto di vista giuridico e della concretizza-zione pratica, i miei desideri di far diventare imponente e moderna la macchina comunale aversana.
Ringrazio l’avv.to Nicola Cantone, Difensore Civi-co del Comune di Aversa, che nel confronto con me è stato sempre imparziale, giusto ed equilibrato, costituendo esempio di competenza e dedizione per gli interessi collettivi e superindividuali.
Ringrazio i Colleghi Consiglieri Comunali sia di maggioranza che di opposizione con i quali ho con-diviso questa esperienza unica.
Ringrazio il Presidente del Consiglio Comunale Avv.to Antonio Farinaro per aver guidato il civico consesso con garbo e signorilità, frutto di evi-dente competenza e conoscenza.
Ringrazio i componenti della Giunta Comunale, sem-pre attenti alle mie interrogazioni ed alle mie richieste.
Ringrazio, infine, il Sindaco dott. Mimmo Ciara-mella. Ci separano e ci separeranno visioni della politica diametralmente opposte. Sui grandi temi, però, ha saputo confrontarsi con me con umiltà e passione, con caparbietà e forza.
E’ stato un avversario politico mai però un nemi-co, pur difendendo un avamposto a volte tremenda-mente scomodo e pauroso.
Ringrazio, infine, i Cittadini Aversani i quali cinque anni fa hanno creduto in me con entusiasmo e mi hanno dato l’onore di poterli rappresentare.
A tutti, quelli che mi hanno votato e quelli che non hanno inteso farlo, ho regalato la mia passio-ne per la politica, i miei anni di studio, il mio amore per la Città, il mio servizio per i loro in-teressi e per la crescita morale e sociale della Città nella quale loro vivono.
Torno esclusivamente nelle aule di giustizia, mi accompagnerà il ricordo di mille battaglie compiu-te per contribuire, forse come una goccia nell’oceano, al progresso ed al migliore futuro della Città di Aversa.
Grazie.

 

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