Una volta paese dei mandolini, ora paese dell'immondizia: la Campania brucia nei suoi stessi rifiuti, estremo gesto di imbecillità collettiva di un popolo e di una regione che stanno dimostrando di non sapersi amministrare neppure nelle funzioni più elementari. Tutto questo grazie a governi imbelli che al centro (da Berlusconi a Prodi) e alla periferia - tra Regione e Comuni - hanno sperperato un milione 825mila euro per gestire demagogicamente un'emergenza che non finisce mai. E intanto il presidente della commissione ambiente del Senato, Sodano, si mette alla testa di un movimento anti-incineritori che dovrebbe "emulare la No-Tav". Il suo piano? Promuovere la raccolta differenziata (ma ci vorranno anni per farla fare in Campania) e nel frattempo mandare i rifiuti in Romania - a spese, naturalmente, di tutti noi -. E nessuno dice nulla... Intanto il ministro Pecoraro Scanio tenta di bloccare il piano Marrazzo per i rifiuti; se ci riuscisse potremmo vedere presto anche il Lazio nelle condizioni della Campania. E questa gente è alla guida di un paese che si vantava di essere la quinta potenza industriale del mondo.