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Questa pagina contiene un singolo articolo inserito il 24.10.07 18:59.

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4 - L'Angolo delle Letture di Luigi Alviggi

book.jpgNell'angolo delle letture trovano posto brani scelti da grandi classici o da best-seller del momento, liriche, proverbi, massime, di scrittori, poeti, filosofi, grandi pensatori. Le citazioni – giudicate di grande interesse – cercano di avere un senso conchiuso oppure essere emblematiche dello stile o dell'ispirazione dell'autore prescelto. Esse vogliono essere tentatrici, stimolando il lettore interessato ad approfondire la lettura proposta, per forza di cose molto parziale.
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L’ANGOLO DELLE LETTURE (4) di Luigi Alviggi ______________________

I topi non hanno gusti difficili. Amano, per esempio, il Bello nelle sue forme più familiari. Li entusiasmai pubblicando topoline in vesti succinte o addirittura nude. Dovetti però scovare i modelli. Oh, con quanta grazia atteggiavano le zampette e mostravano le parti più procaci del corpo. Molti topi abbracciarono la carriera artistica pur di frequentare quelle modelle e goderne i favori. E voi sapete che un topo, quando impugna il pennello o la penna, non ammetterà mai di annoiarsi. . . . . . . . . .
I topi non badano al centesimo. Molti li presi per la vanità, gli altri li interessai alle cose serie.
. . . . . . . . .
“Signore, i topi sono soprattutto obiettivi. Portati dalla vita che conducono a frenare i voli della fantasia e le angosce dell’immaginazione, acquistano un linguaggio che non ammette due interpreta-zioni. Li affezionai alle cose reali dell’esistenza, e non mi fu difficile poiché v’erano portati. Talvolta li turbava il pensiero di un’invasione di gatti. E il pensiero della morte anche. La mia filosofia fece il resto. La città non fu toccata.”
Ennio Flaiano (1910 - 1972): Diario notturno (1956)

In tutti e quattro i vangeli canonici si afferma che le donne che accompagnarono Gesù dalla Galilea a Gerusalemme durante la sua ultima settimana di vita assistettero alla sua crocifissione… I primi racconti in Marco lasciano intendere che loro furono le uniche a rimanere fedeli sino alla fine, quando tutti i discepoli uomini erano fuggiti. Inoltre, da tutti e quattro i vangeli canonici, così come dal vangelo non canonico di Pietro, emerge chiaramente che le donne seguaci di Gesù furono le prime a credere che il suo corpo non si trovava più nel sepolcro...
In poche parole, le nostre fonti più antiche e storicamente attendibili non ci dicono molto di Maria Maddalena. Non vi è dunque di che stupirsi se i cristiani del II e del III secolo che, spinti dalla curiosità, ampliarono, rivisitarono, modificarono e a volte inventarono storie su Gesù, si siano affidati all’immaginazione anche per raccontare di questa donna che compare nel suo ministero pubblico, dicendo su di lei cose diverse e prive di fondamento storico. Ed è comprensibile che queste storie inventate abbiano avuto risonanza tra i lettori di oggi, che vorrebbero sapere di più su Maria Maddalena di quel che è dato sapere. Non meravigliamoci, dunque, se su di lei siano state inventate leggende moderne, compresa quella secondo cui era in realtà la moglie di Gesù, aveva con lui una normale relazione intima e gli diede una figlia, leggenda che troviamo nel Santo Graal e che è stata in seguito ripresa, lasciandola pressoché immutata, dal Codice da Vinci.
Bart D. Ehrman: La verità sul Codice da Vinci (2004)

Era per te giovinezza.
Eri come il primo frutto di stagione.
Baciandoti la tua bocca aveva
l’aroma delle more di fratta
e il tuo corpo era caldo come
il nido delle rondini, d’aprile.

Sfogliavi fiori di prato
nel giuoco del sì e del no,
mentre rapide se ne andavano
le belle giornate della primavera.
La sera alle tue chimere
sposavi le stelle cadenti.

Nient’altro chiedevi. Era per te
giovinezza una quieta storia
di giorni che un limpido cielo
accendeva di sogni e ricordi.
Pietro Civitareale (Vittorito1934): Il fumo degli anni (1989)

 

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