Pagina non trovata – Il nuovo "L'Eco di Aversa"
 

Archivio articoli

Seguici su:

Scarica l’Eco in PDF!

Vai alla pagina dei downloads

Editoria & CD

Scopri il CD di Domenico Cimarosa e i nostri libri

Enciclopedia di Aversa

L'Enciclopedia di Enzo Di Grazia

Guida turistica breve di Aversa

Guida turistica breve di Aversa

Progetto “Aversa Diversa: 1° Cultura, 2° Turismo”

Progetto Aversa Diversa
 

Sorry, no posts matched your criteria.


www.ecodiaversa.com
Creative Commons License Questo sito utilizza un licenza Creative Commons License - Powered by Wordpress - Web Design by Claudio Lippi
Pagina non trovata – Il nuovo "L'Eco di Aversa"
 

Archivio articoli

Seguici su:

Scarica l’Eco in PDF!

Vai alla pagina dei downloads

Editoria & CD

Scopri il CD di Domenico Cimarosa e i nostri libri

Enciclopedia di Aversa

L'Enciclopedia di Enzo Di Grazia

Guida turistica breve di Aversa

Guida turistica breve di Aversa

Progetto “Aversa Diversa: 1° Cultura, 2° Turismo”

Progetto Aversa Diversa
 

Sorry, no posts matched your criteria.


www.ecodiaversa.com
Creative Commons License Questo sito utilizza un licenza Creative Commons License - Powered by Wordpress - Web Design by Claudio Lippi

Informazioni sull'articolo

Questa pagina contiene un singolo articolo inserito il 26.02.14 12:20.

L'articolo precedente è
Aversa inutilizzata: la casa dell'illustre musicista Domenico Cimarosa (che vergogna!) foto di Antonio Santi.

Il prossimo articolo è
"Un giorno devi andare" di Giorgio Diritti Maria Luisa Coppola.

Altri articoli sono presenti
nella pagina principale
o negli archivi.


Ricerca un articolo


 

« Aversa inutilizzata: la casa dell'illustre musicista Domenico Cimarosa (che vergogna!) foto di Antonio Santi | Pagina principale | "Un giorno devi andare" di Giorgio Diritti Maria Luisa Coppola »

Donne maltrattate Maria Luisa Coppola

Donne maltrattate, oltraggiate, uccise con una brutalità selvaggia: è triste storia di tutti i giorni, quasi un'epidemia  che dilaga in ogni paese, in ogni regione. E' stato coniato il sostantivo "femminicidio" ad indicare che la femmina - altro da maschio - è un oggetto nelle mani dell'assassino che si libera della sua presenza fastidiosa. Che brutti tempi viviamo! >>>continua>>>

Il rispetto dell'alterità e della diversità solo teorico, l'indifferenza nei rapporti interpersonali una costante, mentre si crede che la globalizzazione abbia unito, in realtà l'umanizzazione è stata infangata dalla violenza gratuita. Una donna come una Barbie: si acquista, si usa, si smonta e si getta con disprezzo dei sentimenti ed il tanto urlato e conclamato amore diventa una trappola di schiavitù che imprigiona le vittime ad opera di malvagi disturbati psichicamente. Altri tempi si favoleggiano, quando si raccomandava di non sfiorare nemmeno con un fiore la donna, che gli uomini da cavalieri avessero comportamenti galanti ed educati, quando la mater familias era una rispettabile signora, vestale della casa. A furia di considerare le veline e le attricette icone del nostro tempo, mettiamo sotto silenzio le donne che con intelligenza e tenacia compiono il loro dovere nelle professioni e nelle arti, in politica come nelle aziende, dimentichiamo rapidamente il sacrificio di chi lotta per la libertà come Aung San Suu Kyi in Birmania, premio Nobel per la pace, il martirio di missionarie laiche come Annalena Tonelli, il tenace studio delle donne teologhe e l'apostolato delle crocerossine...e la lista è lunga di donne-donne valenti, coraggiose ed altruiste  C'è un proverbio orientale che dice: "Sei in una notte nera, su una pietra nera, c'è una formica nera, Dio la vede e la ama". Piacque tanto a Marta, che se lo trascrisse su un taccuino. Marta lavora in una grande fabbrica di scarpe del Nord Ogni tanto viene a Molfetta per trovare sua madre che vive in un cronicario e il fratello più piccolo rinchiuso nel supercarcere di Trani Un giorno mi disse che non ce la faceva più. Non per i soldi. Di quelli, anzi, gliene avanzavano. Ma per la qualità della vita che il destino le aveva imposto. Costretta a bullonare tomaie tutto il giorno, lei che si era diplomata al liceo artistico col massimo dei voti, si sentiva solo una scheda perforata. Un numero di matricola. Una donna senza volto, meno valida della busta paga che riceveva il 27 di ogni mese. Non aveva neppure trent'anni, ma le pareva di essere più vecchia di sua madre. Anche sua madre, del resto, era una cifra. Un cartellino collocato sulla carrozzella, sospinta nell'incrocio di altre cinquanta carrozzelle dell'ospizio."  Così il grande Vescovo don Tonino Bello  raccontava invitando i cattolici a sostenere il valore della vita e la dignità delle donne. Un impegno che noi  dobbiamo  manifestare  appieno e in ogni dove.
 

www.ecodiaversa.com
Creative Commons License Questo sito utilizza un licenza Creative Commons License - Powered by Movable Type Open Source 4.1 - Web Design by ULTRA Studio

Google Analytics
Amministrazione