Rubrica: LA STANZA DEL POETA

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Rubrica LA STANZA DEL POETA

Nel ventre del Vesuvio Anna dello Margio

vesuvio-1944-1.jpg

Accovacciato, rannicchiato.

Il boato della montagna si scuote;

Solo ,un cuore che batte.

Sospeso dal cordone ombelicale della vita e della morte.

Solo rocce incandescenti:

il tuo  colore, il tuo calore, tra lacrime e pianti.

Spruzzi e sangue e lapilli.

Vapore e cenere divengo;

Fuoco e cenere ancora esplode.

Scivolo dalla bocca del Vesuvio.

Ancora rotolo, sulla schiena tra strilli e vagiti.

Corro, scivolo, inciampo

Ed infine cado.

La finestra di Capri Salvatore Monetti

cielo d'autunno.jpg

Vorrei che tu venissi con me in una sera d'autunno,

prima che la notte discende sui colori del giardino

e stretti assieme dietro i vetri,

guardare l'orizzonte solitario

>>> 

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Sfiorando la sera di Viola Cemento

Lascio navigare un ricordo fra le onde del vento,

senza reclamare,

senza chiederlo indietro.

I grattacieli della sera si ergono sulle mie insicurezze,

fondendosi con l' ultimo sbadiglio del sole,

col primo bisbiglio delle stelle.

Palpita una luna pomeridiana,

sfoggiando un abito madreperla.

Si abbottona di nuvole e desideri,

mentre sale sul piedistallo dell' orizzonte.

Lancio in aria coriandoli di felicita',

che ricadono con slancio

sul mosaico imperfetto delle emozioni.

Argenteo di Viola Cemento

Argenteo.
E' fatto d'argento questo vibrare indeciso.
Mutevole circostanza dell'anima.
Dilettante equilibrista che oscilla fra il timore e la gioia infinita.
Fra il diario di cio' che fu e le pagine del presente,
in un chiaroscuro sottilmente perverso.
Argenteo,
tintinnante come una posata.
Suono acuto,
deciso nell'intento del non ritorno.
Argenteo,
combinazione di bianco e di grigio,
di neve e asfalto.
Argenteo,
specchio sotto l' incantesimo del tempo.
Argenteo,
come carta stagnola attraverso cui distorcere
il senso visivo delle cose.

Girasole - Inferi di ghiaccio Viola Cemento

Girasole

Girasole dall' occhio fisso e ridente,

ti afferro nel ventre del tempo,

nel cuore di un sogno.

Ispirami i pensieri,   >>> continua >>>>


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Poesie / Notte e Coca-cola - Madre sirena Viola Cemento

Coca-cola.jpg

Notte e coca-cola 

 

Giravolte e capriole con la testa,

imbevute di questa coca-cola che mi tiene sveglia.

Una notte gracchiante nella sua malinconia,

che sputa stelle e vomita buio.

Espettora e distribuisce sogni. 

Partorisce una luna altalenante e ubriaca,

delirante nel suo splendore.

Mi tende le braccia tramite Morfeo,

spezzando a meta' il mio fantasticare.

Ma non cedo al sussurro di questa notte fonda,

al sottile strisciare del suo mantello, 

al suo respiro soporifero.

Rimarro' desta fino alle prime luci dell' alba,

continuando a sorseggiare coca-cola.

 

 

Madre sirena      

 

Nella quiete del suo corpo sdraiato rivivo il rapido incresparsi delle onde,

il guizzo repentino e ceruleo,

l' occhiolino ammiccante degli scogli.

La sua pelle bagnata di sole, 

i denti incastonati in un languido ghigno di conchiglie,

le mani come delfini inafferrabili che si tuffano in abissi evanescenti.

Un disordinato ciuffo di capelli sulla fronte,

come un' alga colta per caso su' una spiaggia incontaminata.

Contemplo mia madre, 

asciugandomi alle rive dei suoi occhi brucianti di salsedine. 

 

Poesie / Mia madre laggiù, dove tutto svanisce - Ascolta Antonio Santi

Celli S. Fiore.jpeg

Giornata come fosse d'inverno.

Piove senza smettere.

La nebbiolina nasconde le cose.

La realtà sembra svanire.

La pioggia sbatte sui vetri

i tergicristallo non riescono a fare chiarezza.

Vorrei nascondermi laggiù,

dove tutto svanisce.

E ascoltare soltanto la tua voce.

Sospeso tra esserci e non esserci,

pronto a lasciare ogni cosa.

Sereno, perché la tua mano mi accompagnerà.

 

 

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Giallo e nero Maria Ranalli

RANALLI MARIA Foto.jpg

Graffio il bicchiere di vetro     

mentre un raggio di sole mi trafigge,

abbagliando di bianco.

Violette sgualcite nell' odore di muschio 

e scalfite dalla pallida aurea sopra di me.

L' acuto stupore della presenza di un' ape

mi fa' sobbalzare.

Nettare che scorre lungo le vene di questo cielo.  

 

Un giorno (tratta dal libro: "Appunti di una storia") Giovanni Sparaco

Ho così alzato gli occhi

e m'incanto su quella fascia di cielo,

su quella striscia di luce;

il mio io si risveglia,

nasce il sole dentro di me.

Con il rinforzarsi dei raggi

le mie membra si riscaldano

e provano nuove sensazioni.

All'apice del mezzodì

tocco l'azzurro con un dito

e col calar mano a mano

del calore e dei raggi,

all'imbrunir della volta

un velo d'oscuro copre anche me

e l'oblìo del sonno,

come un sussurro di dolci parole,

mi spegne e m'addormenta.

 

Poesie | La via dei sensi - Figlio del Sud - Ho visto - La voce del vento - Mendicante di Sogni Vincenzo Diana

La via dei sensi

Vivrò

con l'imprevedibilità

dei miei pensieri:

ora troppo allegri

ora privi d'ogni

bramosia di gioia.

>>>> 

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