Editore Ass. G. Parente

1 – Associazione Gaetano Parente

Editore de il nuovo L’eco di Aversa – www.ecodiaversa.com è l’associazione Gaetano Parente.

2 – Sede

L’associazione Gaetano Parente ha sede, attualmente, in Aversa (Caserta) e, precisamente, nel complesso immobiliare denominato Palazzo Parente, ingresso principale dal civico numero 2 della Via Gaetano Parente.

 


“Veduta di Aversa dal terrazzo più alto di Palazzo Parente”, cera di Giulio Santi

3 – Scopo

Lo scopo dell’Associazione Gaetano Parente è enunciato negli articoli 10 e 11 della “Scrittura privata”, costitutiva dell’ente, addì 28.03.2003 e ribadito nel “Verbale di assemblea” dell’ente, 2º argomento all’ordine del giorno, in data 10.09.2008.
Tali articoli sono del seguente testuale tenore:

“Art. 10) Scopo in generale.

Non è di lucro (e, quindi, non è diretto alla ripartizione, tra gli associati, del profitto derivante dall’attività svolta), né mutualistico, ma ideale.

Art. 11) Scopo in particolare.

Premesso quanto enunciato nel precedente articolo, le parti precisano che lo scopo dell’ente, riferito alla città di Aversa /_ “ed all’agro aversano“, così adde il “Verbale di assemblea” addì 10 settembre 2008, _/, consiste, in primis, nel riscoprire, ripercorrere, rivisitare ed, in secundis, nel far conoscere, diffondere, valorizzare – anche oltre le mura cittadine nonché, in adesione alla convinzione secondo cui la cultura non deve essere appannaggio del solo ceto intellettuale, con riguardo a tutti i livelli sociali – la storia, l’architettura, le vicende ecclesiastiche; la cultura delle arti e mestieri locali; i prodotti e le tradizioni artigianali; i sapori, di oggi, di ieri e di tanto tempo fa, della cucina tipica; beni, come palazzi, edifici, chiese, monumenti, e luoghi, come vicoli, strade, piazze, significativi dal punto di vista storico, artistico ed architettonico; il centro storico; la vita e le opere dei cittadini illustri come, ad esempio, Domenico Cimarosa, Gaetano Parente, Niccolò Iommelli, Filippo Saporito il tutto in virtù dell’utilizzo dei noti mezzi di diffusione e divulgazione come la radio, la televisione, la stampa ed internet; della organizzazione e dello svolgimento di manifestazioni, incontri, festeggiamenti, cerimonie o altre iniziative; del promovimento di studi, ricerche, lavori, pubblicazioni, borse di studio; del coinvolgimento, sotto il profilo della contribuzione economica e/o della collaborazione e/o dell’apporto culturale anche specialistico, per un verso, di enti, pubblici e/o privati, con o senza personalità giuridica, nonché, per altro verso, di Studiosi emeriti, anche non cittadini, appartenenti al campo dell’arte, dell’architettura, della musica, della letteratura, della storia, delle arti, della filosofia o, più in generale, degli scibili umanistici e scientifici; dell’interscambio culturale ed umano che non pone barriere o limiti“/_ – “da noi verso gli altri e viceversa“, tanto dele il “Verbale di assemblea” in data 10 settembre 2008 – _/ di carattere politico, ideologico, religioso.“.

4 – Presidente

Attualmente è presidente dell’associazione Gaetano Parente l’avvocato Antonio Santi.
È subentrato nell’incarico, giusta assemblea dell’ente in data 10 settembre 2008, all’architetto Anna Cavaliere.

5 – Segretario

Attualmente è segretario dell’associazione Gaetano Parente l’ingegnere Alberto Alfano.
È subentrato nell’incarico, giusta assemblea dell’ente in data 10 settembre 2008, a Monsignor Salvatore De Filippo, parroco di Santa Maria a Piazza (Aversa), già Preside della Scuola paritaria Cardinale Innico Caracciolo presso il Seminario Vescovile di Aversa.

6 – Normazione

Appresso esponiamo, in formato pdf, la normazione dell’associazione Gaetano Parente così come riportata nelle pagine da 11 a 69 del “Verbale di assemblea” in data 10 settembre 2008.

7 – Codice fiscale

Il codice fiscale dell’associazione Parente è il seguente e precisamente: numero 90014210612.

8 – Conto corrente

L’associazione G. Parente è titolare del conto corrente n° 0000401043240 acceso presso Unicredit Banca di Roma, Agenzia Roma 90, Palazzo di Giustizia II in Roma, Viale Giulio Cesare, 54/C, IBAN: IT56U03002.03390.000401043240.


Palazzo Parente.
Giardino con vasca al fondo

Palazzo Parente.
Pozzetto nel giardino

Palazzo Parente.
Secondo piano

1 – Gaetano Parente e associazione Parente

La figura di Gaetano Parente, al quale vuole ispirarsi l’associazione editrice de il nuovo L’Eco di Aversa-www.ecodiaversa.com, è delineata, anche se sinteticamente, nei punti 5 e 6 dell’atto costitutivo di tale entità.

 
Ritratto di Gaetano Parente   Ritratto di Giulia de Ferrariis,
moglie di Gaetano Parente

 

2 – Punto 5) atto costitutivo ass.ne Parente

Tale punto difatti, ricorda “che Gaetano Parente fu ‘umanista e storico, secondo la cultura del tempo, … uomo di interessi molteplici distinguendosi in diverse discipline’ (Scuola Media Statale Gaetano Parente, Annuario scolastico 1999-2000, pag.10), ‘partecipò vivamente agli avvenimenti, importantissimi per l’Italia, del suo tempo’; ‘dimostrò per primo la nascita ad Aversa di Domenico Cimarosa’; ‘compose un romanzo storico di pregevole fattura, ‘Masaniello’, un ‘Tesoretto lapidario aversano”; ‘l’opera sua di storico … è ‘Origini e vicende ecclesiastiche della città di Aversa’, pubblicata nel 1858 /_ – ‘in due volumi’ (Scuola Media Statale Gaetano Parente, Annuario …, pag.10) – _/, una fonte unica ed inesauribile di notizie circa le vicende storiche civili e religiose di Aversa /_ – o, sinteticamente, ‘le vicende della città’ (… Annuario scolastico 1999-2000, pag.10) – _/, che ancora oggi rappresenta un documento insostituibile per la storia cittadina’ (E. DI GRAZIA, Aversa aspetti di storia e di vita, Napoli, 1971, pag.113); ‘primo sindaco della Città di Aversa dopo la proclamazione dell’unità d’Italia, restò in carica dal 1861 fino al giorno della morte’ (invito del Comune di Aversa alla presentazione della ristampa dell’opera ‘Origini e vicende ecclesiastiche della città di Aversa’); ‘dal 1861 alla morte curò la pubblicazione di un giornale municipale ‘L’eco di Aversa”; ‘sollecitò moltissime realizzazioni di enorme importanza, quali la Biblioteca Civica e la creazione di un Liceo /_ – ‘che poi si chiamò Domenico Cirillo’ (… Annuario scolastico 1999-2000, pag.10) – _/ e di un Istituto Magistrale’ (E. DI GRAZIA, op. cit., pag.114), ‘la Cassa di Risparmio e un asilo per i figli del popolo’ nonché conservò ‘la linea ferrata’ (invito cit.) o ‘direttissima Napoli-Roma’ (… Annuario scolastico 1999-2000, pag.10)“.

3 – Punto 6) atto costitutivo ass.ne Parente

Tale punto conclude: che “la figura di Gaetano Parente è esemplare per la dedizione appassionata alla ‘storia’ ed alle ‘vicende della città’ (… Annuario scolastico 1999-2000, pag.10); per lo spessore culturale posseduto ed espresso in ‘interessi molteplici’ (… Annuario scolastico 1999-2000, pag.10); per l’impegno profuso ‘nella realizzazione di opere’ (… Annuario scolastico 1999-2000, pag.10) nell’interesse esclusivo di Aversa; per il lavoro di ‘storico’ (… Annuario scolastico 1999-2000, pag.10) svolto secondo un modus procedendi serio e puntiglioso; per la valorizzazione di Aversa, luogo di origine e residenza, perseguita amorevolmente sotto ogni profilo e versante“.

4 – Ristampa di “Origini e vicende ecclesiastiche della città di Aversa” di Gaetano Parente

“Nella splendida cornice della rinnovata Biblioteca Comunale di Aversa, già Palazzo di Città dopo l’Unità d’Italia, si è svolta sabato 7 febbraio” 1987 “la presentazione della ristampa dell’opera di Gaetano Parente: ‘Origini e vicende ecclesiastiche della città di Aversa’.
Per celebrare l’avvenimento, promosso dall’Amministrazione Comunale, sono stati festeggiati due tra i migliori figli della città normanna: Vincenzo Caianiello e Antonio Ruberti.
La cerimonia è stata introdotta dal Sindaco che recava il saluto della città a tutti gli intervenuti; seguivano gli interventi degli assessori Maria Teresa Iacazzi e Tiberio Cecere; quindi la parola ai due festeggiati Vincenzo Caianiello e Antonio Ruberti. In ultimo, ma non per questo meno interessante, l’intervento del nipote dell’illustre aversano, il Prefetto Marcello Parente, che ha voluto sottolineare l’amore e il profondo attaccamento del suo avo alla città normanna.
Folta la presenza dei partecipanti, tanto da riempire anche l’attiguo salone dove per l’occasione era stato allestito uno schermo gigante da cui tutti hanno potuto seguire in diretta quanto avveniva nel salone dei festeggiamenti. Tra i tanti presenti ricordiamo: Sua Ecc.za Mons. Giovanni Gazza, Vescovo della Diocesi, Sua Ecc.za Agostino Stellato, Prefetto di Caserta, Dott. Leopoldo Gagliardi, Provveditore agli Studi di Caserta, il Sen. Ferdinando Russo, il Sen. Coppola, gli On.li Bellocchio, Iacazzi, Ventre, Cappello, Montecuollo, Ferrara e Venditto, il Pretore di Aversa, Dott. Carlo Cozzella, il Presidente del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Dott. Rossi, il Presidente della Provincia di Caserta Dott. D’Albore, il Segretario Generale della Provincia di Caserta, il Segretario Generale del Comune di Aversa sig. Mazzoni, l’Alto Magistrato della Corte dei Conti Girolamo Caianiello, l’Ammiraglio Argo, i docenti universitari Lamberti e Quadri, nonché Accademici della Magistratura, Docenti di nota fama, Sindaci e Amministratori locali.
Non è mancata la presenza della RAI, delle TV libere locali e dei corrispondenti di giornali nazionali e locali, a sottolineare il profondo significato di un evento che può rappresentare la pietra miliare di un nuovo e diverso cammino”
(Il Gazzettino Aversano, Anno V, N.ro 3, direttore Giovanni Motti, domenica 15 febbraio 1987, “L’avvenimento” di Giorgio Papis, pagg.1 e 2).


“Il Gazzettino Aversano, Anno V, N.ro 3, direttore Giovanni Motti, domenica 15 febbraio 1987”.

5 – “Celebrazioni per il bicentenario della nascita (1807-2007)” di Gaetano Parente

Molti gli eventi che hanno caratterizzato la celebrazione ideata e organizzata dall’assessore alla Cultura Nicola De Chiara. Il Cartellone prevedeva, tra l’altro: Vito Russo alla direzione della PrimaVera Band; monologhi tratti da opere di Eduardo De Filippo a cura de “Il Laboratorio Teatrale”; concerti di musica classica; presentazione di un’opera su Gaetano Parente; una mostra documentario-iconografica dedicata all’illustre aversano; la inaugurazione della Biblioteca Gaetano Parente; la inaugurazione di un busto al Parente nel Cimitero e così via.
Alcuni momenti del ricco e sentito Cartellone sono ricordati dalle Gallerie di immagini di cui appresso.

Presentazione, in Comune, delle “Celebrazioni”

Cimitero, inaugurazione del monumento a Gaetano Parente

L’Eco di Aversa

Gaetano Parente, fra le molte iniziative ideate e messe in campo, “dal 1862 alla morte curò /_ anche _/ la pubblicazione di un giornale municipale ‘L’eco di Aversa’” (E. DI GRAZIA, Aversa aspetti di storia e di vita, Napoli, 1971, pag.114).
Il periodico rappresentava un “Foglio municipale”, “Si pubblica/_va _/ ogni 15 giorni, e dove la materia abbondi, ogni settimana. Un numero costa/_ va _/ 5 centesimi.”. Si vendeva “nella Calcografia di Filippo Torno, Strada Nuova, num. 193”. Era “Direttore” il “dot. NICOLA PERLA” e “Gerente responsabile – SALVATORE BATISTONI” (cfr. L’Eco, Anno I, numero 1).


L’Eco di Aversa – 1° numero del 1861

Il … programma” della pubblicazione, come esposto dal sindaco Parente, era il seguente e precisamente: “Toccava a questo Municipio l’iniziare un giornale, in cui gli atti più rilevanti della sua amministrazione fossero al pubblico noti mediante la stampa; a questo municipio, che fra gli altri della provincia di Terra di Lavoro può dirsi primo fra’ primi per civiltà, per ricchezza, e per numero di abitanti. Costretti fin qui da sospettosi governi a seppellire in fondo ai loro archivii ogni docomento, ogni deliberazione collegiale, non avean voce, n´ vita i nostri comuni. La prima non erompeva, che quando s’era troppo schiamazzato da’ vecchi decurioni nelle sale di loro adunanze, il cui eco ripercotevasi tra le officine burocratiche dell’Intendenza, dove poi si spegneva innanzi ad irremovibile fato; la seconda, senza espansione, senza sviluppo delle latenti sue forze si affievoliva per narcotico tempore. Ora che le nuove leggi gli hanno emancipati cotesti comuni dalla troppo minuta e continua tutela del governo, e la stampa sorge opportunamente libera ed echeggiante all’aperto, ora sarebbe stata ignavia nostra il non trarne profitto e giovamento per eccitare l’attività comunale aversana in tutto ciò, che può tornare di utile e di glorioso ai cittadini, non più stranieri in patria, ma consapevoli de’ loro fatti domestici.
Rialzare per tal modo l’importanza dei comunali interessi; dimostrare in che stato si trovino le sue condizioni materiali e morali; indurre negli animi la persuasione, che una retta e intelligente amministrazione gioverà potentemente alla rigenerazione del proprio paese; e che i comuni, quanto più ordinati e fiorenti, contribuir possono e devono alla grandezza nazionale, questo io credo che sia il compito, questo il nobile scopo, cui intender debba un periodico municipale. Riflettiamo inoltre, che se ogni villaggio, ogni lembo, ogni zona di questa sacra terra d’Italia, è un membro o parte del corpo nazionale, è chiaro, viceversa, che questa magnifica comunione di tutta la italiana gente che si chiama stato, in s´ riabbracci e identifichi l’aggregato di cotesti comuni, perch´ risorgano a vita nuova. Sotto tal punto di vista, ne consegue, che i grandi destini di una nazione; la guerra e la pace; la gloria delle arti e delle scienze; la prosperità del commercio; l’educazione e l’istruzione delle infime e delle alte classi; opgni indirizzo, ogni azione collettiva del governo nel timoneggiare la barca dello stato, offrir possa al comune un’occasione e meglio un nobile aringo per far palese la quota parte di ciascuno pel concorso che vi presta. E se vero è, che il primo e più vitale interesse quello sia, e debba esser del far prosperare tutta quanta la nazione, niuno è che non voglia calcolare quanto importi, che noi tutti che nel comune viviamo, e che siamo del comune avessimo tal profondo convincimento, che alla causa nazionale sta congiunta e legata la causa del focolare domestico; la nostra autonomia, la nostra libertà, l’indipendenza nostra. Guai se si dislegano, e si disgiungono! Una meravigliosa epopea si compiva di fatti, nella quale sono, come per fantasmagorica visione, passati attraverso de’ nostri sguardi i grandi prodigi avvenuti: ebbene qual dei comuni sarebbe ora quell’unico a poter dire non avervi avuto la sua parte? chi ebbe spedito il suo milite alla pugna; chi versato il suo obolo; chi se non altro espresso un voto, il sospiro di un caldo voto pei trionfi nazionali; tutti, nell’unanimità del plebiscito, un grido di sodisfatta compiacenza mandarono dall’Alpi al Lilibeo.
Per tale rinnovamento di destini, sprigionata a favore di essi comuni la voce della stampa, crebbe il numero de’ periodici in generale. Non mancò la nostra bella provincia d’inaugurare la sua ‘Campania’ organo del Consiglio provinciale. Ed Aversa? Ond’io, nella fuggente qualità di sindaco di una si illustre città, mi determinai ad imprendere senza più indugio la pubblicazione di tal modesta cronaca, si che si direbbe casalinga fanciulla, ch’esce di rado, e senza pompa di vesti.
Nelle sue colonne larga parte sarà data primamente agli atti di esso Municipio, sia pubblicando alcune deliberazioni del Consiglio o della Giunta; sia le più importanti corrispondenze del sindaco; larga parte al progressivo immegliamento della G.N., e della pubblica istruzione: due principali fattori del patrio risorgimento. La quale precedenza, non ci farà di certo trasandare quelle discussioni che per avventura sorger potessero opportune all’intelligenza ed applicazione pratica delle nuove leggi amministrative, n´ obbliare tampoco lo stato, e le condizioni, in cui versano i nostri pii Stabilimenti di beneficenza.
Per le quali tutte cose, in mezzo alla ferraggine degli affari che si succedono senza posa, ho speranza di ripromettermi l’appoggio ed il concorso degl’intelligenti cittadini, e de’ Consiglieri operosi al bene; i quali vorranno somministrarmi più abbondevole materia; recando così ciascuno de’ collaboratori la loro pietra al grande edifizio, essi che hanno miglior tempo, e mente quieta, e più robuste forze d’ingegno.
A rendere non pertanto anche gradevole ed utilissimo questo periodico, riporteremo, quando che sia, e di volta in volta alcun brano di altri giornali, o qualche biografia de’ nostri benemeriti concittadini, che già per armi s’illustrarono, per lettere, per dignità eminenti. Non ometteremo, infine, d’inserire periodicamente un Gazzettino annonario per guida e norma altrui negli affari commerciali.
Con siffatti proponimenti niuno de’ cittadini negherà, mi spero, di porgere benigno ascolto all’eco di Aversa; niuno di coloro, nei quali sia intimo convincimento di dover concorrere al bene ed al lustro del proprio comune. Il Sindaco G. Parente”
.

il nuovo L’Eco di Aversa

 


Manifesto per il lancio del n. 0 de “il nuovo L’Eco di Aversa”

Nel settembre 2003 è uscito il numero 0 de il nuovo L’Eco di Aversa: “Gaetano Parente … fondava, nel 1861, il foglio L’Eco di Aversa. Dopo quasi un secolo e mezzo un suo discendente, l’avvocato Antonio Santi, prova a far rinascere un periodico con lo stesso nome insieme ad un gruppo di aversani… Le cose in comune fra i due eventi finiscono qui. Per il resto: tempi diversi, problemi diversi, persone diverse. Forse c’è un altro aspetto in comune: il desiderio forte di far qualcosa per la nostra città, fornire un servizio utile a tutti. Siamo convinti che la città abbia tutte le condizioni e tutte le energie interne per provare a risolvere i suoi problemi ed avvicinarsi sempre più all’Italia di qualità, quella che conta. Con questo fondamentale convincimento ci presentiamo alla città. Rispetto delle regole, innovazione, qualità e professionalità saranno le nostre stelle polari. Attraverso queste lenti guarderemo gli eventi della nostra città. Noi ci crediamo. Il periodico cercherà di porsi in un’ottica di servizio, di apertura a qualsiasi contributo da qualunque parte venga, purchè riferito all’interesse della città. Proveremo ad essere punto di riferimento per tutti coloro che non si adagiano e che vogliono che la propria città migliori. Ci rivolgeremo a tutti, ma i nostri riferimenti privilegiati saranno le nuove sensibilità, le nuove realtà economiche e culturali, le problematiche ambientali, il grande serbatoio culturale ed artistico aversano, la progettualità e la qualità, dovunque esse siano. Un’attenzione particolare sarà tenuta nei confronti dell’Università e della scuola in generale, in serbatoio inesauribile di potenzialità inespresse. Per questo nostro impegno avremo certamente bisogno dell’aiuto e della collaborazione di tutti. Sarà praticamente impossibile farcela da soli. Accetteremo ogni rilievo, purch´ costruttivo. Saremo attenti e sereni osservatori degli avvenimenti più importanti della città. Mostreremo attenzione all’operato di chi ci amministra… Speriamo di farcela, la buona volontà non manca” (Domenico Romano, L’editoriale – Una difficile scommessa, il nuovo L’Eco di Aversa, numero 0, settembre 2003, pag.1).
La pubblicazione era cartacea, in quadricromia, di pagine otto, di fogli due, a cadenza mensile. Assunse il ruolo di direttore responsabile Antonio Scaglione ed il ruolo di direttore editoriale Antonio Santi. Successivamente il ruolo di direttore editoriale è stato condiviso da Antonio Santi e Maria Luisa Coppola.
A maggio 2007 è mutata la veste grafica.
Ad ottobre 2007 è cessata la pubblicazione cartacea e da quel momento il periodico è stato pubblicato solo in versione on line.

Il nostro “Manifesto”

La poesia “Lentamente muore”, comunemente attribuita a Pablo Neruda, è Il Manifesto de il nuovo L’Eco di Aversa. Con piacere rileggiamo tale poesia insieme a voi:


“Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca o colore dei vestiti,
chi non rischia,
chi non parla a chi non conosce.
Lentamente muore chi evita una passione,
chi vuole solo nero su bianco e i puntini sulle i
piuttosto che un insieme di emozioni;
emozioni che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbaglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti agli errori ed ai sentimenti!
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza,
chi rinuncia ad inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia e pace in sè stesso.
Lentamente muore chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare,
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di
gran lunga
maggiore
del semplice fatto di respirare!
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di
una splendida
felicità.”.


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