Riceviamo e pubblichiamo: “I responsabili del disastro della sanità campana, devono andare a casa.
Non si può affidare a loro il risanamento.
Ma soprattutto non si può pretendere di scaricare il peso del ripiano dei debiti da loro prodotto, /_ …omissis…_/ , sugli operatori e sui cittadini;”
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“L’introduzione di nuovi ticket sanitari, l’aumento delle imposte locali e i tagli dei P.L. di personale e dei servizi, peggiorerà la qualità dell’assistenza, già tra le più basse del paese, aumentandone i costi;
Il blocco di tutte le forme di assunzioni, i tagli del salario accessorio, l’aumento dei carichi di lavoro e la mobilità d’ufficio per il personale, sta provocando disservizi e tensioni in tutte le strutture sanitarie della Regione;
Il personale si ritrova a lavorare di più e a riscuotere uno stipendio minore, ai lavoratori precari che da anni assicurano l’assistenza in molti presidi sanitari, viene negata ogni speranza di stabilizzazione.
Queste sono le conseguenze del cosiddetto “patto di stabilità” sottoscritto dalla Regione Campania ed il Ministro della salute, con la quale si stabiliva che in cambio di una serie di tagli e restrizioni strutturali, concordate con il benestante delle OO.SS. confederali, la Regione poteva accedere ad un finanziamento riservato alle Regioni “virtuose” da parte del governo centrale.
Dunque, i responsabili del disastro della Sanità, per accedere a finanziamenti per rimediare in parte ai disastri commessi, scaricano sugli operatori e sui cittadini i costi.
Noi non siamo d’accordo.
Chi ha prodotto tali disastri, deve dimettersi e la sanità, se necessario, venga pure commissariata.
Ma sicuramente, non devono essere gli operatori e i cittadini quelli che devono pagarne le conseguenze.
Perciò chiediamo che venga ritirata la delibera Regionale n. 460/07 e tutti gli altri atti ad essa legati.
Napoli, 26/06/07”.