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CASERTA – Teatro Comunale, “Art in the Space”, 22 settembre – 8 ottobre 07 di Francesco Russo

Russo%20Francesco%202.jpgMANIFESTAZIONE: Mostra di pittura. ORGANIZZAZIONE: Associazione Culturale Nazionale “Campi Stellati” S. Maria la Fossa (Caserta). TITOLO: Art in the Space. SEDE ESPOSITIVA: Teatro Comunale Caserta. DURATA: dal 22 settembre all’ 8 ottobre 2007. INAUGURAZIONE: 22 settembre 2007 – ore 11.00. PATROCINIO: Regione Campania, EADS Astrium Monaco (Germania), International Astronautical Federation Parigi, Consiglio Regionale della Campania, Provincia di Caserta, Comune di Caserta – Assessorato alla Cultura. COORDINATORE: Dott. Angelo Mirra. PRESENTAZIONE: Prof. Angelo Calabrese.
ESPONGONO GLI ARTISTI: Domenico Guida, Carmela Infante, Angelo Mirra, Francesco Russo e Giuseppe Tocchetti.
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Sarà inaugurata sabato 22 settembre, alle ore 11.00, presso il Teatro Comunale di Caserta, la mostra di Pittura organizzata dall’Associazione Culturale Nazionale “Campi Stellati” di S. Maria la Fossa (Caserta) dal titolo: “Art in the Space”. La mostra, patrocinata da: Regione Campania, EADS Astrium di Monaco (Germania), International Astronautical Federation di Parigi, Consiglio Regionale della Campania, Provincia di Caserta, Comune di Caserta – Assessorato alla Cultura, ha avuto il suo primo impatto con il pubblico nelle sale dell’UNESCO di Parigi in occasione della celebrazione del 50° anniversario dell’esplorazione spaziale, riscuotendo grande successo di critica e di pubblico. Cinque gli artisti che espongono: Domenico Guida, Carmela Infante, Angelo Mirra, Francesco Russo e Giuseppe Tocchetti. Domenico Guida seleziona un ambiente immaginario contrassegnato da constatazioni premurose, interrogando se stesso tra memoria e presente. Nei dipinti, “Sotto il segno di Leonardo„ e “In orbita: Laika„, l’artista descrive l’antico sogno umano di volare nello spazio e la sua realizzazione. La produzione artistica di Carmela Infante è un poema che bilancia testimonianze, sogni e utopia.
In due opere presentate, è descritta la sua visione della terra dallo spazio. L’attenzione è posta su alcuni dei più grandi bacini di civilizzazione: il Nilo e il Gange. Angelo Mirra traduce in arte le sue analogie interne e le esperienze naturali attuali. Trova ispirazione in ogni tema, sviluppando dipinti nei quali sono evidenziate le sue doti romanzesche, connesse all’essere e al divenire degli esseri umani. Nelle opere, “Sputnik„ e “Oltre le colonne d’Ercole„, l’artista racconta l’esplorazione umana dello spazio e della conoscenza. La testimonianza artistica di Francesco Russo è il risultato di un impegno sentito come passione e chiarezza: le sue opere traducono con energia l’aspirazione all’armonia e alla fede. In due dei dipinti esposti, “Dovunque un seme„ e “(Un seme)Fiorisca e fruttifichi” l’artista immagina un seme vagante nello spazio: questo seme sboccerà lontano, portando con sé la vita. Giuseppe Tocchetti fa arte con profonda concentrazione, con l’indagine dell’intellettuale attento che improvvisamente incontra un alito poetico. Nelle opere presentate, “Farewell„ e “Restart„, affronta il drammatico addio alla terra causato dall’uomo inospitale e un’ipotetica rinascita su un altro pianeta, dove una nuova alba attende, con l’antico inganno, l’arrivo di altre civilizzazioni. Il nostro progetto artistico, scrive il Prof. Angelo Calabrese nella presentazione intitolata: L’avventura fra le strade che conducono alle stelle comincia dai “Campi Stellati”, è un tributo alla ricerca scientifica che sfida gli spazi aperti del cielo alla ricerca di nuove rotte, lungo le quali i viaggi e i soggetti umani mirano a conquistare la conoscenza e, con più probabilità, a confortare la speranza di una migliore qualità della vita per un lungo periodo. Terra di Lavoro, una zona ampia della provincia di Caserta, in Italia, è famosa per i suoi terreni fertili ed i campi di rose in fiore, come l’occhio può vedere. Queste rose, luminose sotto il sole, possono essere brillanti quanto le stelle che popolano il cielo. La memoria di quei campi di rose è stata la ragione per la quale abbiamo scelto, come segno distintivo della nostra associazione culturale, il nome: Campi Stellati (“starry fields” in inglese). Con questi buoni auspici, la scelta di fare arte con la mente rivolta alle rotte delle stelle è sembrata essere predestinata. Con gratitudine ed ammirazione per coloro che hanno iniziato gli studi, le invenzioni, i campi tecnologici di atterraggio e la formazione di quegli individui coraggiosi e audaci – esploratori dell’oggi che osano andare soltanto dove la fantasia è solita osare. Anche noi dei Campi Stellati, abbiamo osato fermarci a riflettere e, come eredi dei viaggiatori eterni, abbiamo trovato di nuovo la sfida alla vastità dei mari e delle terre nella poesia che vince la storia. I nostri pensieri si sono rivolti agli Argonauti, a Giasone, a Ercole, a Orfeo. A partire dal periodo degli Dei, abbiamo trovato ancora Enea, Ulisse e molti altri che rappresentano il coraggio di attraversare ogni confine prestabilito, sfidando gli abissi, le cime: e sempre desiderando le ali. Icaro è stato riscattato migliaia di volte; la ragione illuminata e la religiosità, sempre libere da fanatici pregiudizi, hanno dato ulteriore valore alla fede nelle risorse umane. Per noi artisti, il viaggio attraverso le rotte delle stelle ha valore perché incita la persona di fede ad avvicinarsi a quella di ragione, di modo che entrambi continueranno insieme nell’inevitabile viaggio ad esplorare l’ignoto. Naturalmente, l’avventura dello spazio genera nostalgia in coloro che l’ affrontano, ma la nostalgia non è soltanto questo: la terra che si dissolve, estende i pensieri che, in quella terra, riconoscono il luogo di nascita degli esseri umani e delle meraviglie che hanno incantato gli inventori dei miti. La rassegna resterà aperta dal 22 settembre all’ 8 ottobre 2007.


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