Comincia un nuovo anno di lavoro dopo la pausa estiva. L’Eco continua ad “uscire”, sopravvive nonostante tutto. Ha superato le avversità provocate degli uomini, le difficoltà connaturare al territorio, gli assorbenti impegni di lavoro dei componenti della redazione. L’Eco sopravvive; è lo stesso di sempre, epperò, badate bene, assai diverso. Uguale circa i principi ispiratori, diverso sotto il profilo della maturità.
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Stavolta L’Eco non ha Grandi Aspettative. Né pensa di poter realizzare Grandi Obiettivi. Stavolta ci accontentiamo di esserci, di poter dire la nostra con assoluta libertà ed indipendenza, di poter insistere nel predicare l’Idea di Aversa Città meta di Turismo Culturale. Stavolta sappiamo che il sobbalzo delle coscienze degli aversani è accadimento improbabile, ma non impossibile, comunque difficile ed a lunghissimo termine. Stavolta sappiamo che il Sistema è di cambiamento improbabile, ma non impossibile, comunque difficile ed a lunghissimo termine. Stavolta sappiamo che il sobbalzo delle coscienze, unica via per cambiare il Sistema, è punto d’arrivo (ove mai ci si dovesse arrivare) di un iter lunghissimo, che riguarderà generazioni e generazioni, che, forse, mai vedrà la luce. Assumiamo, stavolta, di non essere altro che un granello di sabbia. Assumiamo il ritmo lentissimo e frustrante dei Cambiamenti della Storia dei Sud. Assumiamo di non sapere, oggi, se quello che andremo a fare avrà un senso o meno; oggi ci buttiamo, ci mettiamo a lavoro, ci rimbocchiamo le maniche, punto e basta. Siamo un granello di sabbia e nient’altro. Ed è già una fortuna essere un granello di sabbia, perché potevamo non essere nemmeno quello. Potevamo non esserci più.