Domenica 7 Ottobre, in Sant’Angelo in Formis, a presenziare l’assemblea pubblica relativa ai contenuti e gli obiettivi del nascente Partito Democratico, seguita a quella tenutasi presso l’aula consiliare del Comune di Capua venerdì 5 ottobre a cui erano presenti Giulio Gambero, storico sostenitore dei Democratici di Sinistra, Nicoletta Ferace e Luigi Di Monaco, candidati all’assemblea costituente regionale del PD nella lista Campania Democratica per Iannuzzi, Vincenzo Cappello, sindaco di Piedimonte Matese, l’on. Pierino Squeglia, candidato nella lista Campania Democratica per Iannuzzi nel collegio di Marcianise e Adolfo Villani, vicepresidente della Provincia e candidato capolista nella lista nazionale Campania Democratica per Veltroni nel collegio Capua-Piedimonte.
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“Sono emozionata – ha esordito Nicoletta Ferace- innanzitutto perché sono qui a condividere le mie idee con chi, come me, crede in questo imponente ed entusiasmante progetto che è il Partito Democratico, ma soprattutto per l’idea di far parte di una svolta storica. Stiamo scrivendo delle pagine letteratura bianca, politica. Io sono una seguace di internet e l’altro giorno per curiosità sono andata a cercare sulla più grande enciclopedia on line se ci fossero già notizie ufficiali sul PD, beh c’era scritto “Questa voce contiene informazioni riguardanti un evento in corso. Il contenuto può cambiare rapidamente con il progredire degli eventi”. Io mi sono commossa. Mi sono detta “stai facendo parte di un progetto in corso d’opera che si sta costituendo con le speranze di tutti, che contiene in sé obiettivi grandi, forti, giusti, che tutti aspettiamo di raggiungere da tempo, che prevede la costituzione di un partito unitario che unisca le cosiddette “culture riformiste italiane”, cioè quella cristiano-democratica e sociale, quella liberale e liberale sociale, quella socialdemocratica, nonché culture politiche maggiormente legate alla storia degli ultimi decenni come l’ambientalismo. Tra gli obiettivi del progetto, vi è anche l’intenzione di un coinvolgimento maggiore della società civile e del cosiddetto “popolo delle primarie”. Il 14 ottobre sarà una giornata decisiva, che potrà fare del Partito Democratico la forza capace di ridare autorevolezza alla politica italiana. Sarà una giornata straordinaria per la democrazia del nostro Paese. Per la prima volta nella storia la fondazione di un nuovo partito sarà affidata in prima persona ai cittadini, che con il loro voto eleggeranno l’Assemblea Costituente del Partito Democratico e sceglieranno il Segretario che lo dovrà guidare. Con il Partito Democratico vogliamo restituire fiducia nella politica. Con il Partito Democratico si mette in campo un progetto di unità che superi la frammentazione di partiti e partitini. Con il Partito Democratico, per la prima volta nella storia italiana, vogliamo unire le diverse culture riformiste e progressiste del nostro Paese, facendo del Partito Democratico il primo partito italiano. Con il Partito Democratico vogliamo dare ai giovani quelle speranze e quelle certezze che oggi non hanno e per questo il 14 ottobre abbiamo aperto il voto a tutti coloro che hanno compiuto 16 anni. Con il Partito Democratico vogliamo restituire alle donne il posto che spetta loro nella società e per questo il 50% dell’Assemblea costituente sarà costituito da donne. A proposito di quote rosa, mi sento, ovviamente, tirata in causa. Qualcuno potrebbe dire che abbiamo avuto bisogno di una legge, che regolasse dall’alto, la partecipazione al 50% delle donne nelle liste dei candidati alle elezioni degli organismi dirigenti del Partito Democratico. Si, è così. Ma vediamo questa legge come un’opportunità offertaci, una barriera abbattuta sulla possibilità di collaborare e integrare il pensiero e l’azione dei nostri colleghi uomini. A noi donne la responsabilità, quindi, dal 14 ottobre di dimostrare la valenza del nostro operato. La nostra è una crisi democratica profonda, per molti versi senza precedenti. L’Italia ha bisogno, per uscirne, di una democrazia che decida. Fa poi parte delle garanzie a presidio di una società che vogliamo aperta e libera, la netta distinzione tra la sfera politica e quella economica e sociale. Una distinzione che va tutelata attraverso una normativa contro il conflitto di interessi, che va sollecitamente approvata in Parlamento, ma anche attraverso un rigoroso codice etico che il Partito Democratico dovrà darsi, prevedendolo esplicitamente nel suo Statuto, insieme ad un’autorità interna che vigili sulla sua applicazione. Difendere la Costituzione repubblicana significa anche rimuovere le cause di discredito della politica: quelle che hanno a che fare col suo scarso rendimento, ma anche quelle che derivano dall’eccesso di costi e dalla selva di privilegi e rendite di posizione, anacronistici e intollerabili per un Paese civile. E come dice il documento, occorrerà fissare i paletti che presidiano la sfera della politica e separano la funzione della regolazione e dell’indirizzo, che le appartiene, da quella della gestione, che deve essere esclusivamente dell’autonoma responsabilità della competenza. La scommessa del Partito Democratico è quella di liberare energie finora mortificate, creare opportunità, valorizzare chi ha talento, consentire a ciascuno di scommettere sulla propria intelligenza e sulla propria capacità, offrire a tutti, nessuno escluso, le opportunità di una vita serena e degna di essere vissuta. Di questo nuovo Partito Democratico noi, donne e uomini Democratici di Sinistra, siamo e saremo protagonisti, perché lì ci sono i nostri valori e i nostri principi. Per questo il 14 ottobre noi ci saremo. Ogni voto in più alle Primarie renderà più Democratico il nostro Paese.” Accanto alla giovane candidata si sono susseguiti gli interventi degli altri candidati nella lista Campania Democratica per Iannuzzi, Luigi Di Monaco, Vincenzo Cappello e quello dell’on. Squeglia , che ha sottolineato l’opportunità offerta dalla costituzione del Partito Democratico per favorire la crescita democratica del nostro Paese. Una crescita che potrà avvenire solo se la politica diventerà lo strumento tramite il quale i valori di solidarietà, uguaglianza e libertà, su cui si fonda la nostra società, troveranno pratica attuazione e non se la politica rimarrà schiava delle logiche clientelari ed opportunistiche. L’assemblea è stata chiusa dall’intervento di Adolfo Villani, nel corso del cui esaustivo intervento ha evidenziato “le luci e le ombre” del progetto del Partito Democratico. Tra le luci ha annoverato la straordinarietà legata alla nascita del Partito Democratico, frutto non di una scissione ma fusione di diversi partiti, accomunati dalla volontà di trasformare l’Italia in un Paese in grado di raccogliere la sfida della globalizzazione. L’ombra più minacciosa è senz’altro quella della frammentazione che, in Campania si è manifestata ancora prima della nascita del Partito Democratico, attraverso la formazione di ben tre diverse liste regionali che fanno riferimento a Walter Veltroni.