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Prendiamo un po’ d’aria… di Maria Luisa Coppola

rifiuti%202.jpgChe bella giornata, quest’autunno ci regala ancora temperature quasi estive ed un sole caldo che proprio è un peccato stare in casa! Allora, usciamo, facciamo una bella passeggiata, sgranchiamo un po’ le gambe stanche di star ferme, andiamo a vedere qualche vetrina, non ci farà male un altro caffè al bar. Chiamo un’amica e strada facendo chiacchieriamo delle recenti vacanze, dei bei luoghi visitati, delle suggestive atmosfere delle città che, fortunate, hanno un bel lungomare dove passeggiare, con le panchine e le aiuole fiorite che sono un contesto giusto per fermarsi a leggere un giornale, guardando di tanto in tanto il mare.. La fitta conversazione procede simpaticamente, ma un velo di tristezza all’improvviso annebbia tutto…intorno a noi cosa c’è? Che guardiamo da giorni e giorni dai nostri balconi, lungo le vie, nelle piazze della nostra amata-odiata città?
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Cumuli di rifiuti, montagne di spazzatura maleodorante e selvaggiamente depositata, anche dai comuni limitrofi che dovrebbero fare la differenziata ma…”sa, fa tanto caldo, non si può tenere a casa l’umido ed allora la porto ad Aversa, tanto un pò più, un pò meno..”, così si difende una “signora” supergriffata, sorpresa a scaricare sacchetti dal cofano della sua potente vettura sotto casa mia! Bel senso civico, grande rispetto dell’ambiente e cura del patrimonio comune.. Le nostre belle chiese offese dallo scempio, le piazze grandi discariche pubbliche, i balconi (e chi ci sta più?) non odorano dei fiori e delle piante cui tutti dedicano cura; dove parcheggio, lungo i marciapiedi olezzanti? I bambini escono da scuola, dove si è parlato di tutela dell’ambiente, di rispetto del verde, di legalità…che cosa vedono ora? Quel che gli adulti hanno regalato loro: mondezza, sciatteria, aiuole secche, resti di panchine spaccate, traffico caotico, maleducazione imperante, mancanza assoluta di regole, sulla moto senza casco, alla guida con il telefonino e senza la cintura. E se si torna a casa senza essere scippati, è già una fortuna! Ai potenti che se ne infischiano di assicurare un futuro perlomeno decente ai piccoli, i più esposti ai pericoli, alle malattie, quale pena comminare? Che se la vedano con la propria coscienza, anche loro hanno famiglia e non possono sentirsi esclusi da un tifo, da una salmonella che già ha attaccato i comuni mortali. Nessuna istituzione allerta, nessun cittadino protesta, le associazioni tacciono, tutti nel proprio guscio a mormorare, perchè rassegnati ed impotenti nel constatare l’indecenza e l’abbandono. Questo popolo ultra paziente avvilito e mortificato sopporta o, ancora, si accontenta del retaggio borbonico delle tre effe? Certo è squallido il panorama ed allora, a malincuore, si torna a casa… meglio l’aria del condizionatore!


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