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Cultura | Storia
AVERSA- Convento dei Cappuccini:abbandonato, sconsacrato, diroccato! Antonio Della Corte (a cura di Giovanni Sparaco)

FIORENZO%203.jpgProseguendo nella stradina accanto al piazzale dell’ippodromo Cirigliano di Aversa si giunge a un vecchio monastero sconsacrato e diroccato, appartenuto all’ordine dei cappuccini. La storia di questo luogo è, purtroppo, sbiadita con gli anni ed ora restano soltanto voci e una miriade di ombre. Il convento si pensa che risalga a un arco di tempo che va dalla fine del ‘500 all’inizio del ‘600; sembra che sia stato, dalla seconda metà del ‘600, un lazzaretto; pare che di tanto in tanto si riuniscano i satanici; è voce diffusa che, non si sa quando, siano state rimosse le ossa di coloro che ivi morirono (per la conferma basta andare sul luogo); è noto che sia appartenuto in precedenza al comune di Giugliano, da lì vicinissimo, quindi sia passato al comune di Aversa.
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Di questo romitaggio, attualmente, è possibile osservare solo una parte del presunto chiostro, una facciata del campanile e, sul retro, il frontone della cappella con le proprie mura portanti. È proprio il frontone a trarre attenzione con quel poco che rimane della rappresentazione: la parte inferiore di due angeli che reggono qualcosa. Il piccolo complesso si trova in un luogo per così dire “ambivalente”: da un lato, appena si accede al sito, si nota sul fondo la sua struttura che si affaccia su un campo verde costellato da alberi. Questi ultimi danno all’area un’aura di pace e serenità che, in pochi minuti, si impone e incanta (così rara nelle poche zone verdi che ci sono ad Aversa). Dall’altro lato, indovinate un po’ cosa c’è: immondizia, un fetido odore, una discarica che fa seccare perfino l’erba! Vi domanderete il perché. È semplice, il nostro comune con i suoi tanto responsabili funzionari, che vengono “spronati dall’amore a sbagliare”, ha adibito questa zona a discarica. Il luogo resta in uno stato precario e di abbandono, quasi inagibile e degradato. Non voglio che questo articolo divenga un’invettiva ai responsabili, perché se hanno fatto ciò ci sarà sicuramente un motivo, per quanto squallido possa essere. Ora è giunto il momento di togliere dalla deturpazione quel luogo, ma nessuno fa niente. Lo scopo di questo articolo è di sensibilizzare coloro a cui interessa il territorio in cui vivono e fare qualcosa per valorizzarlo e, soprattutto, salvaguardarlo. Questo poiché “la povertà per i nostri funzionari è un lusso troppo costoso e non possono permettersela”, hanno fatto di questo posto il luogo più eccitante dove vivere. Qui ci sono così tanti modi di ammalarci e di morire e loro hanno scelto quelli lenti.. Si atteggiano a nostri difensori, a idealisti con una rigorosa morale e, di continuo, vengono salvati dall’inefficienza della loro burocrazia. Perciò vi invito a darvi da fare, ponendovi queste domande: fino a quando i responsabili intendono abusare della nostra pazienza? Fino a quando questo loro comportamento fazioso si prenderà gioco di noi e in particolare della nostra salute fisica? Fino a che punto si spingerà la loro sfrontatezza? Gli artefici di ciò sono al corrente di questo, eppure non prendono provvedimenti. Per me, come per molti altri, tocca ai cittadini, ai veri cittadini prendere le redini della situazione e deliberare seguendo il vero scopo della politica: l’interesse e il bene comune.


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