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Progetto “Aversa Diversa: 1° Cultura, 2° Turismo”

Progetto Aversa Diversa
 

Progetto "Aversa Diversa: 1° Cultura, 2° Turismo"
Non solo Reggia Giuseppe Alessandro Ciambrone, presidente Club UNESCO Castel Volturno

caserta.jpgIl Patrimonio dell’Umanità nella regione Campania ed in particolare nella provincia di Caserta, dove vivo, è in pericolo a causa della grave crisi emergenziale nel settore dei rifiuti, delle vere e proprie guerriglie urbane fra organizzazioni malavitose, del basso profilo dell’educazione scolastica nel campo della tutela culturale ed ambientale e dell’altissimo livello di disoccupazione. L’immagine della regione è fortemente compromessa ed il turismo, che dovrebbe essere la maggiore fonte di introito economico, ne risente negativamente. Il progetto propone di realizzare un network fra i cinque siti UNESCO della Campania, utilizzando la rete di trasporti esistente, in modo da rappresentare la regione nel mondo attraverso la propria cultura. L’inestimabile patrimonio architettonico e naturalistico è costituito da: 1. Il Complesso monumentale di Caserta. L’unicità del complesso, creato da Carlo III di Borbone nel 1750 circa, consiste nella connessione fra il Palazzo, il giardino Reale, il paesaggio circostante e la città di San Leucio realizza per rispecchiare l’idealistico principio della meritocrazia nella lavorazione e produzione serica; 2. Il Centro storico di Napoli.
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La colonia greca del 470 a.C. conserva nel suo tessuto urbano e nelle sue architetture il segno culturale delle diverse dominazioni europee e mediterranee succedutesi nei secoli; 3. Il Sito Archeologico di Pompei. Le rovine, sopravvissute all’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., testimoniano una vivida rappresentazione di un particolare stile di vita della società romana che non ha uguali altrove; 4. La Costiera Amalfitana. Gli eccezionali esempi di insediamenti architettonici mediterranei si inseriscono straordinariamente negli incredibili scenari naturalistici; 5. Il Parco del Cilento e la Certosa di Padula. Oltre ad ospitare il drammatico gruppo di santuari, fra cui la Certosa, il Parco ha avuto un ruolo chiave per gli scambi commerciali, culturali e politici tra le colonie greche e le popolazioni indigene etrusche e lucane. Oltre alla presenza dei Siti UNESCO, il turismo potrebbe inoltre essere facilitato dai prezzi contenuti se comparati con quelli di altre regioni come la Toscana il Veneto ed il Lazio. Inoltre numerosi turisti sono invogliati a visitare la Campania per le famosissime isole di Capri ed Ischia che annovero ogni anno fra i propri ospiti star del jet set internazionale e che in passato venivano visitate soprattutto da americani, tedeschi, giapponesi e svedesi che vedevano in questa terra la propria meta preferita di soggiorno. A questo straordinario patrimonio si contrappongono le recenti problematiche descritte che devono essere affrontate attraverso: politiche di risanamento ambientale (bonifiche di discariche e siti di stoccaggio di eco-balle, raccolta differenziata…); potenziamento specializzato delle forze dell’ordine per la particolare emergenza criminale; training nel settore delle attività turistiche e di educazione ambientale per studenti e disoccupati. I turisti che arrivano a Napoli non ricevono un’adeguata accoglienza per l’insufficienza di servizi come gli information points, e di personale specializzato capace di comunicare con visitatori di diverse nazionalità. La città è anche priva di un piano di gestione commerciale: nella stagione estiva, dove si registra un aumento dei flussi turistici, molte attività, fra cui i negozi di abbigliamento, sono chiuse ed i visitatori non sono invogliati ad intrattenersi per più di pochi giorni. Le strade sporche con cumuli di rifiuti, il percepibile senso di insicurezza che si registra soprattutto nell’area del porto e nei pressi della stazione ferroviaria centrale sono sinonimo di un settore, quello turistico, che fatica a decollare. Dal confronto dei dati turistici annuali della Campania con quelli del Veneto, sebbene sui territori di entrambe le regioni insistano 5 Siti UNESCO, si deduce che il flusso turistico campano è di quattro volte inferiore rispetto a quello veneto.* Nella provincia di Caserta le problematiche sono accentuate dalla presenza di turisti che non soggiornano in città, ma visitano solo per poche ore la Reggia prima di ripartire. Ciò comporta l’aumento del traffico veicolare, dell’inquinamento atmosferico e dei rifiuti urbani. La proposta progettuale suggerisce la realizzazione di un “distretto culturale casertano” che riunisca fisicamente, utilizzando i trasporti esistenti, ed idealmente, secondo il progetto originario, il sito UNESCO costituito dalla Reggia, dall’Acquedotto del Vanvitelli e dal complesso di San Leucio. I turisti infatti reputano che solo la Reggia sia Patrimonio dell’Umanità e non visitano gli altri due capolavori architettonici. Il “distretto culturale” deve essere realizzato come un’area vibrante e dinamica con attività ricreative e turistiche (ristoranti, caffetterie, bookstores…). La realizzazione del network regionale e provinciale deve includere un’attiva partecipazione dei cittadini, delle associazioni di settore e degli imprenditori nelle scelte di pianificazione pubblica a diversi livelli territoriali. I cittadini devono essere informati e devono offrire il proprio contributo attraverso idee e progetti, anche auto sovvenzionati, che si integrano nella proposta di recupero dei siti UNESCO. Deve inoltre essere incoraggiata una partnership pubblico-privata per la valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale, sia per disporre di maggiori investimenti sia per sensibilizzare la società civile ai temi della conservazione e tutela. La politica di recupero sociale ed ambientale, la maggiore specializzazione nell’ospitalità e nella professionalità turistica e ricettiva, opportunamente pubblicizzati, comporterebbero un aumento di visitatori maggiormente distribuito sul territorio campano e casertano, con percorsi culturali legati ad i siti UNESCO ed alle attività di svago. Un management plan regionale che coordina i management plans dei cinque siti UNESCO, come un cabina di regia, consentirebbe di monitorare le problematiche inerenti l’incremento turistico e lo stato di conservazione dei Siti. Lo sviluppo sostenibile è inteso come crescita economica e sociale del territorio e come tutela del patrimonio ambientale e culturale dei siti UNESCO campani, per la nostra e per le generazioni future.


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