Una serata storica per la città d’Aversa. Dopo anni di letargo menefreghistico, i cittadini aversani sono scesi finalmente in piazza, per protestare contro l’emergenza causata dalla mancata raccolta dei rifiuti e per l’aumento dei casi di tumore, che ha assunto dei toni da autentica tragedia sanitaria, colpendo centinaia e centinaia di famiglie.
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Migliaia di persone (all’incirca quattromila), uomini, donne e moltissimi bambini, hanno sfilato nelle strade della città, gridando slogan contro chi ha creato o contribuito a creare questo stato di cose. Il corteo spontaneo, è stato originato da una riunione organizzata dai ragazzi di TanaLab, ai quali va riconosciuto il merito di aver lottato contro tutto e tutti per convincere la popolazione a scendere in piazza. La partecipazione è stata corale e, a tratti commovente. Tantissimi donne e uomini, tra i quali il sottoscritto, che hanno perso i propri cari in questa che ormai può definirsi una vera e propria guerra contro il cancro e le cause artificiali che lo provocano, hanno sfilato sfidando il freddo glaciale. Al corteo hanno partecipato esponenti politici di tutti i partiti, sia del centrodestra sia del centrosinistra, nessuno escluso. Erano presenti in gran numero i rappresentanti di scuole, associazioni e circoli d’Aversa e dell’agro aversano. Dall’Arco dell’Annunziata, attraversando una Via Roma illuminata a festa, i manifestanti si sono diretti in Piazza Municipio, dove, contemporaneamente, si svolgeva la seconda serata (organizzata dal vulcanico Donato Liotto) del Festival degli Artisti di strada. Dopo le normali discussioni che possono nascere in questi casi, spesso provocate da incomprensioni o equivoci facilmente risolvibili, il palco del Festival è stato concesso, per alcuni minuti, ad una rappresentanza dei manifestanti che ha spiegato al pubblico le ragioni della protesta. Naturalmente non sono mancati atteggiamenti intransigenti né da una parte né dall’altra. La serata avrebbe potuto prendere una bruttissima piega se non fossero intervenuti con professionalità e competenza i rappresentanti delle forze dell’ordine che hanno convinto sia gli organizzatori sia i manifestanti ad essere solidali gli uni con gli altri. Dopo aver illustrato i motivi che hanno spinto tanta gente a scendere in strada, il gruppo dei manifestanti è sceso dal palco per lasciare libero spazio al piacevole spettacolo. Il corteo si è diretto, quindi, in direzione del Municipio, dove ha lasciato, a ricordo imperituro della serata, un simbolico cumulo d’immondizia, proprio sul portone d’ingresso del Comune. Dopo qualche minuto d’attesa, il corteo si è spostato nella villa comunale, dove tra un tripudio di trick track, alcuni d’inaudita potenza, simpaticamente sparati (forse in segno di gioia, forse no…) da un nutrito gruppetto di motociclisti (rigorosamente senza casco), si è definitivamente sciolto. Non prima, però, del consueto “discorso”, incomprensibile a causa di un maledetto megafono gracchiante e con le pile perennemente scariche. Il resto della cronaca e i commenti ce li riserviamo per domani. E vi assicuro, saranno “risate”.