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Cultura | Storia
“Itagliani!” in scena al Teatro Tintadirosso Silveria Conte

itagliani_al_tintadirosso.jpgDopo aver debuttato con successo al Todi Arte Festival, diretto da Simona Marchini, ed aver fatto tappa nei due teatri off per eccellenza di Roma, la bravissima attrice capuana Margherita Di Rauso vestirà nuovamente i panni Frevella sul palco del teatro Tintadirosso, a Napoli all’interno di Palazzo Marigliano in via san Biagio dei librai. Da giovedì 17 a domenica 20 gennaio, la “sibilla di Hitler e Mussolini”, infatti, racconterà ancora una volta la fiaba ironica e grottesca che la vede protagonista.
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“Itagliani!”, prodotto da Il Teatro dell’Architempo, è uno spettacolo nato dalla penna dell’autrice napoletana Antonella Cilento, che ha effettuato una riscrittura del racconto omonimo inserito nell’antologia “L’amore, quello vero” (Guanda, 2005), e diretto dalla giovane e talentuosa regista Eleonora Pippo (assistita da Giulio Pierotti), che mette in scena la “storia del delirio di Frevella Lavannara che profetizzò a Hitler e Mussolini la disfatta nella guerra a causa di suo marito Augusto Cinnicò, uomo di concetto”, come recita il lungo sottotitolo.
Frevella è il prototipo della matriarca feroce e picchiatrice di uomini, terrore dei maschi meridionali, afflitta però da una debolezza che la rende involontaria profetessa: crisi mistiche e allucinazioni. Cinnicò è invece il tipico impiegato di concetto gogoliano, debole, disperato, frustrato ma antifascista. Cinnicò deve pur ribellarsi a una moglie violenta e umiliante e concepisce così il suo grande piano, una subdola rivalsa che gli consentirà, in un sol colpo, di vendicarsi della moglie oppressiva e degli odiati e stolidi dittatori: Frevella offrirà ai signori della Seconda Guerra una sua personale profezia, naturalmente a pagamento…
Di qui l’alternanza delle voci, del marito e della moglie, dei registri, il dialetto inventivo dell’una, il buon italiano dell’altro, interpretate tutte con stupefacente energia dall’attrice sola in scena; l’azione rapida e il trasformismo da un punto di vista all’altro; l’atmosfera degli anni della guerra e al tempo stesso il dramma familiare; la Storia e il paradosso. Fra il 1938 e il dopoguerra le memorie monologanti, comiche e deliranti di due insoliti protagonisti, sullo sfondo dei rivolgimenti del Fascismo.
“Una favola esilarante, dagli accenti amari, al tempo stesso paradossali e grotteschi, – come l’ha definita Emilia Costantini del Corriere della sera – restituita al pubblico con stupefacente energia dall’ attrice sola in scena”.
Lo spettacolo, arricchito dall’ingegnosa scenografia di Loredana Paglioni e dalle luci di Angelo Ugazzi, sottolinea la straordinaria capacità attoriale di Margherita Di Rauso, formatasi alla Scuola del Piccolo di Milano diretta da Giorgio Strehler. Lo spettacolo, dopo le repliche al teatro napoletano, farà tappa al teatro Franco Parenti di Milano dal 29 al 31 gennaio.


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