Importante successo dell’Agenzia delle entrate e un monito – avverte il direttore Massimo Romano – per tutti i Vip che per scansare il fisco italiano hanno trasferito furbescamente all’estero la loro residenza.
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Valentino Rossi ha firmato oggi un accordo che prevede l’obbligo di versare all’erario circa 19 milioni di euro per gli anni 2001-2004 ai quali si aggiungeranno le somme relative al biennio 2005-2006, in via di definizione, per un importo complessivo, considerando il periodo 2001-2006, di circa 35 milioni. Per il 2000 l’Agenzia ha dovuto rinunciare alle sue richieste per effetto delle norme sul condono. Ma se il corridore avesse immaginato che ritornava in auge il duo Berlusconi-Tremonti, con una nuova raffica di condoni su cui sperare, forse non avrebbe avviato questo costoso armistizio
Quello di Valentino Rossi è il maggior accertamento con adesione relativo a persone fisiche concluso dall’Agenzia delle Entrate. Il pagamento avverrà in 12 rate trimestrali di 1,57 milioni di euro l’una, aumentate degli interessi di rateazione. Nel dettaglio la maggiore imposta definita in adesione relativa al 2001 ammonta a 1 milione, quella del 2002 a 4,59 milioni, del 2003 a 4,52 e del 2004 a 8,7 milioni.
Si è così conclusa positivamente la procedura di accertamento con adesione chiesta dal campione dopo essere stato raggiunto dagli avvisi di accertamento predisposti dall’ufficio di Pesaro dell’Agenzia delle Entrate.
La collaborazione fornita da Rossi e dai suoi consulenti durante gli incontri con i funzionari dell’Ufficio ha consentito – informa l’Agenzia – di rideterminare l’ammontare dei compensi effettivamente percepiti nei vari anni e di individuare le prestazioni eseguite nel territorio nazionale, al fine di poter escludere dalla tassazione, ai fini dell’Iva e dell’Irap, quelle rese all’estero.
“I Vip che hanno portato la residenza all’estero per motivi fiscali seguano l’esempio di Valentino Rossi”, ha commentato il Direttore dell’Agenzia delle entrate, Massimo Romano. E ha concluso auspicando che la professionalità e la tenacia dei funzionari dell’Agenzia “riducano sempre più gli spazi per quanti pensano di sottrarsi ai doveri di contribuzione”.
Ma con il cambio di governo alle porte, e il prevedibile ritorno al potere di personaggi che hanno a suo tempo teorizzato la legittimità dell’evasione fiscale, l’auspicio non appare molto realistico. E non è escluso – speriamo di sbagliare – che fra poco Valentino Rossi si morda le mani.
* Da contrappunti.info per gentile concessione del direttore professore Giancarlo Fornari