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Cultura | Storia
NAPOLI – Fondazione Mondragone: la storia a cura di Alberto Alfano

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La Fondazione Mondragone, già Conservatorio di Matrone e Vergini Nobili, sorse lungo il crinale della collina di Sant’Elmo, nella propaggine meridionale dei Quartieri Spagnoli, nel luogo già detto “Poggio delle Mortelle”.

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L’edificio, recentemente restaurato con un finanziamento europeo nel 1998, identificato come “Museo del tessile e dell’abbigliamento”, va a colmare un vuoto in una città che fondò parte della sua economia sulla lavorazione delle fibre tessili (seta, lino e cotone) e sulla produzione di preziosi ricami e che può vantare una tradizione sartoriale, al femminile e al maschile, ancor oggi apprezzata nel mondo.

Nel 1870 con Regio decreto l’antico Conservatorio fu riconosciuto Ente Morale, con la denominazione di “Real Istituto di Mondragone”, alle dipendenze del Ministero per la Pubblica Istruzione. In questa occasione fu modificato lo Statuto dell’istituto; inoltre, al posto di “vergini e matrone”, si scrisse “orfane e vedove di civile condizione”. Da questo momento l’Istituto rivestì, principalmente, funzione di educazione e formazione, mutando fisionomia e passando da ritiro di tipo conventuale a collegio femminile per le orfane e le “figlie del popolo”.

Nel 1915 divenne un convitto per le orfane, con scuola elementare e giardino d’infanzia. Erano gli anni della guerra e, chiuso il convitto, vi fu istituita una scuola popolare operaia che, dopo due anni, ospitò i profughi del Friuli. Una parte dell’edificio fu destinata ad asilo, per accogliere i figli dei soldati chiamati al fronte.

Nel 1924 l’Istituto si fuse con il “Convento femminile di lavoro” del Carminiello, unitamente alle sue quaranta alunne operaie, varie maestranze e personale tecnico-amministrativo.

La recente costituzione del “Polo regionale della moda femminile”, istituito con protocollo d’intesa tra la Presidenza della Regione Campania e la Fondazione, ha riconosciuto la sede come il luogo più adatto per la creazione di un centro multifunzionale permanente destinato alla salvaguardia e alla valorizzazione della tradizione sartoriale.

Bibliografia

– Armonie tessili. La collezione di Tullia Passerini Gargiulo, a cura di S. Musella Guida, Napoli 2004.

– Lo spettacolo della Moda. Emilio Federico Schubert. Catalogo della Mostra, a cura di B. Giordani Aragno, Napoli 2004.

– Il Museo del Tessile e dell’Abbigliamento. L’Edificio e la figura di Elena Aldobrandini, a cura di M. Petreschi, Napoli (in corso di pubblicazione).


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