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AVERSA / Centro Studi e Documentazione Carlo Rosselli: Eluana è morta. Il Presidio diventa di coscienze e permanente c.s. di Mario Francese

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Eluana Englaro ci ha lasciati. Il suo caso non è stato poi molto diverso da quello di Pergiorgio Welby che, seppur non in coma, aveva chiesto di porre fine alla sua sempre più dolorosa vita artificiale, innescando altrettante polemiche da quattro soldi da parte dei soliti ipocriti farisei e fondamentalisti medioevali.

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Ora domina la commozione su cui si innesta una nuova ondata di speculazione vergognosa dei berlusconiani e dei fanatici integralisti (che già straparlano di “omicidio” e di “avvelenamento”), ma la testimonianza di Eluana e di suo padre Beppino Englaro è destinata a incidere in profondo sulla coscienza di tutti gli italiani e ci vincola ad una battaglia senza sconti per la libertà e l’autonomia della persona.

 

Noi non abbiamo citato questo caso per parlare d’altro o agitare strumentalmente polemiche di parte.

 

A muoverci sono stati solo i seguenti concetti-base e conseguenti interrogativi: oggi tocca ad Eluana, domani potrebbe toccare ad ognuno di noi! Decidiamo ora del nostro destino, perchè domani sarà troppo tardi. Vogliamo delegare il nostro destino a un altro uomo? O vogliamo decidere per noi stessi? Vogliamo poter decidere del destino dei nostri figli e dei nostri più stretti cari? O vogliamo che lo Stato, per giunta sotto dettatura di un potere religioso, lo faccia al nostro posto?

 

Tuttavia è ormai evidente che c’è anche molto d’altro, come il gravissimo precedente di scontro istituzionale che potrebbe avere conseguenze imprevedibili per il futuro. La decretazione del Governo Berlusconi sul caso Englaro è stata infatti palesemente in contrasto con due fondamentali principi sanciti dalla Costituzione: quello dell’art. 77 (vista l’indimostrabile natura di “straordinaria urgenza”) e quello dell’art. 101 (poiché si è configurata una vera e propria censura politica di una sentenza definitiva della Corte di Cassazione,) minando così la base elementare di un moderno Stato di Diritto che si chiama “divisione dei poteri”.

 

Insomma, che piaccia o  meno, è venuta fuori l’altra faccia di Berlusconi l’avventurista neo-duce. In più è stato dimostrato ancora una volta  che le gerarchie cattoliche tengono in ostaggio questo Governo e che mentre i laici rispettano la volonta’ dei credenti, come accadde nel caso di Beniamino Andreatta, non altrettanto è avvenuto per quello della povera Eluana.

 

La vera questione che torna a proporsi oggi in tutta la sua cruda evidenza e’ quella della laicita’ dello Stato e delle libertà individuali in questo Paese. E se c’e’ ancora una qualche resistenza all’invadenza dell’integralismo religioso è solo perché al Quirinale non c’e’ un “dipendente” di Papa Ratzinger ma ancora, per nostra fortuna, un cittadino davvero al di sopra delle parti come il presidente Giorgio Napolitano.

 

Speriamo che il sacrificio di Eluana e la coraggiosa e nobile ostinazione di suo padre Beppino a volersi muovere nella completa legalità, anche in un caso delicato e doloroso come questo, non siano stati vani.

 

Il presidio che anche ad Aversa volevamo organizzare per lei e per il Diritto, da fisico e temporaneo diventa di coscienza e permanente.

 

Il “silenzio degli innocenti” non si trasformerà in “silenzio degli incoscienti”.

 

Grazie, Eluana. E riposa in pace.

 

Per il C.S.D. “Carlo Rosselli” Mario Francese (Aversa) Marco Monaco (Parete)


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