Un articolo per scherzare un po’. Ma, scherzando, scherzando… Un quadro reale, di situazioni veramente capitateci, di cosa dicono e di come si comportano gli aversani. Nessuno se la prenda, magari facciamo tutti una riflessione sul se si può migliorare qualcosa.
“Ma come, ad Aversa voi dell’associazione Parente avete fatto tutti questi eventi così importanti? Ma io non lo sapevo!“ / “Vuoi venire, il giorno x, verso le ore y, all’evento che organizziamo presso Palazzo Parente?“; “Quando? Uh, mi dispiace, ma in quel giorno non posso proprio venire! Sarà per un’altra volta, verrò con piacere“. Arriva ‘l’altra volta’, ma l’invitato ripete la stessa frase / >>>
“Io vado sempre a Napoli. Ad Aversa non si fa mai niente!“ / “Vorrei invitarti a collaborare con il giornale. Ti va? Sai, ci teniamo alla tua collaborazione, è importante. Non trovi che bisogna fare qualcosa per Aversa?“; “Ti ringrazio. Si, hai ragione, Aversa va sempre peggio… Io, però, in questo momento non posso proprio darti una mano, forse più in la“ / “Vuoi collaborare con il giornale?“; “Lo farei con piacere, ma devo studiare“. Il giorno dopo, su un altro giornale locale, trovi sei articoli a firma dello studente che dichiarava di non volere fare più il giornalista per ragioni di studio / “Effettivamente Aversa ha un patrimonio storico, artistico, culturale di grande valore. Potrebbe vivere di turismo e invece… Chissà perché non riesce a decollare, non riesce a valorizzarsi… Peccato… Comunque bisogna che facciamo qualcosa per la Città“ / “E’ molto bello quello che fate, ma noi, purtroppo, abbiamo già speso i soldi destinati alla pubblicità“ / “La Cultura la gente, qua, non la capisce” / “Ma come dottò, non andate in chiesa? Ma questo non sta’ bene, voi ci dovete andare!“ / “Certamente che collaboro con il giornale! A chi devo mandare gli articoli?“. Passa il tempo e nessun articolo dell’entusiasta collaboratore giunge in redazione / “… sarebbe bello lavorare insieme per un”Aversa diversa’, difatti più siamo, più facciamo. A questo punto resto in attesa di cortese riscontro alla presente missiva. Cordiali saluti. Antonio Santi“. Nessuna cortese risposta viene inviata dall’altolocato destinatario della missiva al mittente / “La Cultura non rende. A’ gente vo’ magnà e spennere poco!” / “Quanto costa questo, signora?”; “5 euro”; “Mamma mia, e che prezzi facite! Ve ne do 2!“ / Abitazioni degli aversani: pulitissime, profumate, senza un granello di polvere. Fuori dall’abitazione pulitissima, profumata, senza un granello di polvere degli aversani: munnezza sopra, rifiuti tossici sotto / Bambino grasso, in sovrappeso: “Mangia la merendina a mammà, ti fa bene!“ / “Sono andato a Londra e come si mangia male! Non vedevo l’ora di tornare per bere un caffè nostro e mangiare un piatto di pasta!” / “A vivere a Firenze i ragazzi? E che ci vanno a fare? Meglio qua e poi ci stiamo noi che li aiutiamo, c’è pure mia suocera col marito… Mio figlio ha chiesto il trasferimento e ci hanno assicurato che x lo mandano a Caserta. E’ un po’ lontano, ma poi ci hanno assicurato che lo avvicinano“ / “Mia figlia è andata a vivere lontano, abita a Cesa. Ma appena si libera l’appartamento di Aversa, lei e il marito ci vanno a vivere e così li teniamo vicini“.