Lo sviluppo economico ed il benessere di un paese industrializzato ha bisogno di grosse quantità di energia ed a prezzi bassi. L’ambientalismo fondamentalista ha disastrato l’Italia squilibrando il sistema energetico nazionale, opponendosi alla costruzione di ogni tipo di impianti. La situazione energetica italiana è disastrosa (85% importata dall’estero), quella elettrica squilibrata nelle fonti e costosa, avendo il kWh un costo che sta al 60% sopra la media europea. >>>
Questa la realtà. L’accordo fra Italia e Francia per la costruzione di quattro centrali nucleari in Italia sancisce il fidanzamento Enel-Edf su numerosi fronti. La tecnologia delle prime 4 centrali (la prima in funzione entro il 2020) nella penisola sarà “made in France” e permetterà di «fare presto» nel rientro, dopo 22 anni, dell’Italia nella produzione elettrica nucleare. Speriamo inoltre che a breve seguano anche centrali nucleari di concezione americana. Questo è un’ inizio verso un futuro che deve riportare il nostro paese allo stesso livello di tutti gli altri paesi più industrializzati del Mondo. La produzione di energia elettrica da fissione dell’uranio (energia nucleare) in Europa è al primo posto (essendo più economica) con il 35%. In Italia sta, a causa di politici miopi, allo 0%. E’ una realtà che ci rende vulnerabili sotto ogni punto di vista. La situazione energetica italiana è molto pericolosa e critica, sbilanciata verso il gas e il petrolio. Bisogna ritornare subito all’uso dell’energia da uranio, perché è sicura, economica e pulita e ci permetterà di rispettare l’accordo europeo sulla riduzione dei gas clima alteranti come la CO 2.
Sarebbe auspicabile il riavvio delle centrali nucleari di Caorso (BWR da 850 MW) e Trino (PWR da 270 MW). Non riuscendo a farlo, sarebbe auspicabile l’immediata utilizzazione di tutti questi siti già, a suo tempo, autorizzati per accelerare la procedura di costruzione di questi impianti nucleari di terza generazione, previa approvazione di una normativa che riveda il ruolo degli Enti Locali in riferimento ai progetti nazionali che hanno rilevanza strategica. Alle Regioni si ricorda che non si può “denuclearizzare”, come confermato da sentenze della C.C. in quanto in contrasto con gli articoli 117 e 120 della Carta Costituzionale. Andiamo avanti adesso, con serietà.