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NAPOLI / “Espressioni al confronto”, Museo Minimo, 15 marzo – 15 aprile 2009 c.s. di Paolo Russo

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Napoli. Museo Minimo, domenica 15 marzo inaugurazione della duplice personale “Espressioni a confronto”, Livio Marino Atellano – Anna Pozzuoli – a cura di Roberto Sanchez – Presentazione di Marco di Mauro – Inaugurazione domenica 15 marzo  2009, ore 19,00 – L’esposizione sarà visitabile dal  15 marzo al 15 aprile 2009 >>>

Spazio espositivo: Museo Minimo – Via detta San Vincenzo 3 angolo Via Leopardi 47 Fuorigrotta – 80125 Napoli – 081.621170

Titolo dell’evento: “Espressioni a Confronto”

Datai vernissage: domenica 15 marzo 2009

Orario vernissage: ore 19,00

Orari di apertura: lunedì, mercoledì ore 15-18 / martedì, giovedì e venerdì 9-12 / per appuntamento

Chiusura mostra: 15 aprile

Biglietti: ingresso libero

A cura di: Roberto Sanchez de Luna

Intervento critico: Marco di Mauro

Artisti: Anna Pozzuoli, Livio Marino Atellano

Genere: arte contemporanea, duplice personale

Ufficio stampa: Paolo Russo   Email ufficiostampa@paolorusso.biz

 

Testo Critico:  “Espressioni a Confronto”

La solida fermezza di Livio Marino Atellano e la poetica leggerezza di Anna Pozzuoli si incontrano al Museo Minimo di Napoli, in una duplice personale che mette in risalto le specifiche qualità dei due scultori, in grado di stabilire un dialogo che va oltre le opere, coinvolgendo lo spirito e i sensi.

Livio Marino Atellano presenta dodici busti di terracotta, nei quali ritrae se stesso, in atteggiamento fermo e autorevole, con impietosa descrizione dei propri difetti, dalle rughe che incidono la fronte ai capillari spezzati nella zona orbitale. Sono i segni del tempo, della fatica, della passione, che l’artista ha voluto registrare fedelmente, senza nulla concedere alle lusinghe di un’appagante idealizzazione. Il verismo della resa ci riporta ai capolavori della ritrattistica romana, come il rude Ritratto di Patrizio di collezione Torlonia, che vuole testimoniare, nelle profonde rughe e nell’espressione ferma degli occhi, l’orgoglio di aver ottenuto la stima sociale attraverso una dura vita di servizio alla repubblica. Ma l’autoritratto di Livio Marino Atellano, moltiplicato come un prodotto seriale e ossessivamente riproposto in rigorose composizioni geometriche, sembra perdere la sua identità, suscitando una drammatica riflessione sulla negazione dell’io nel contesto alienante e omologante della società globalizzata. Ogni autoritratto è inserito in una gabbia di ferro senza chiavi né serrature, che sembra evocare quelle prigioni, come lo Spielberg o Guantanamo, da cui non si esce se non dopo la morte. Ma anche la società in cui viviamo, nonostante lo spettro deformante dei mass-media, appare all’artista come una prigione trasparente, che offende l’individuo e la sua creatività.

Anna Pozzuoli afferma, mediante una sapiente lavorazione dei metalli, trattati come esili membrane che si lasciano permeare dalla luce e dallo sguardo, una ‘sostenibile’ leggerezza dell’essere. I graffi e le fenditure che segnano le superfici metalliche non hanno la tragica evidenza dei cretti di Burri, ma la serena consistenza dei tagli di Fontana, liriche aperture sulla dimensione dello spirito, che vuole affrancarsi dal peso della materia e invadere lo spazio, per ricongiungere l’immanente al trascendente. C’è una voglia di assoluto nelle opere di Anna Pozzuoli, che intende l’arte come strumento iniziatico, per evadere dalla mediocrità e dal caos del vivere quotidiano e per ascendere verso una dimensione superiore, ormai del tutto libera dai legami con il corpo.

Altra componente essenziale delle sue opere è la luce, che ora si riflette nelle superfici di metallo, generando un fascio di colori iridescenti, ora penetra nel buio delle fenditure, come una sonda che rivela profondità inaspettate e dimensioni ignote. L’intervento pittorico, appena percepibile, è un alone che asseconda i riflessi del metallo, senza alterarne le qualità. Per l’artista capuana, infatti, è nella forma che si esprime il significato dell’opera, mentre la pittura, lungi dall’essere una decorazione o sovrapposizione di senso, è usata per esaltare le proprietà intrinseche della materia.

Marco di Mauro

 

 

Anna Pozzuoli

nata negli (USA), si è formata in Italia presso l’Accademia Belle Arti di Napoli, ha lavorato come restauratrice in Campania e ha realizzato importanti lavori grafici e rilievi per alcune ditte di restauro di Roma e Caserta. Vive e lavora a Capua (Caserta) dove svolge l’attività di pittrice e scultrice utilizzando ferro e metalli vari.

 

Livio Marino Atellano

è nato ad Atella di Napoli nel 1946 e risiede a Capua (Caserta) dove vive e lavora. Diplomato al Liceo Artistico di Napoli, completa gli studi all’Accademia di Belle Arti (scultura) della stessa città. E’ stato fra i promotori del gruppo “Studio P66” di Terra di Lavoro, della Comune 2, del Collettivo Lineacontinua di Terra di Lavoro, e del  Livio Marino & Antonello Tagliafierro srl.

 

Museo Minimo

Il “Museo Minimo” si propone come punto di incontro e di scambi culturali in un quartiere come Fuorigrotta privo, sino a ieri, di riferimenti sull’arte contemporanea.

L’idea nasce dal desiderio dell’artista Roberto Sanchez de Luna e del medico Rosalba Esposito di creare uno spazio, all’interno di uno studio professionale, in cui si coniugassero l’esigenza di un ambiente accogliente ed interessante con la possibilità di un contatto ‘informale’ tra arte e cittadini.

La proposta, incontrando larghi favori, si sta sviluppando con un programma di eventi espositivi curati con l’incisiva ed essenziale collaborazione di diversi critici d’arte e l’ausilio dell’Associazione Culturale onlus “Il Destino della Sibilla”.

Napoli, nel contempo, città creativa ed irredimibile, ma anche definita ‘lazzaretto di ingegni’, da Lea Vergine, registra un’altra presenza culturale.

Il Museo Minimo intende contribuire ad aprire un ventaglio di proiezioni sul quartiere e a stimolare riflessioni, ad ampio raggio, accogliendo ogni valido contributo.


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