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Indignarsi perché? Rossana F. Van der Borg

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Homo homini lupus (Ogni uomo è un lupo per l’altro). Quest’antico proverbio dovrebbe risparmiare la fuoriuscita d’inchiostro e le considerazioni a seguire. Quello che spinge a continuare ogni giorno in una battaglia, a volte senza senso, è la speranza nell’arrivo di una specie umana migliore. >>>>

 

Vorrei futuramente approfondire con voi se la speranza nasca nel nostro io, oppure indotta da sentimenti religiosi, o dalla bellezza della natura. E’ però un’altra storia. L’impressione dedotta da vari decenni di benessere è la nostra “unicità”, siamo compenetrati nella nostra vita, tanto da considerare gli altri, un contorno. Verdura cotta, cruda, una capponata o una parmigiana. Si tratta pur sempre di contorni. Questo concetto “massificato” è diventato una bomba a orologeria, stiamo solo aspettando il momento dello scoppio. L’impressione di tutti noi è: sta arrivando…. E nel nostro recondito: speriamo non mi tocchi. Non è una novità, abbiamo secoli di storia a confortarci sull’incapacità umana a darsi una “regolata”. Questo in mano alla democrazia diventa incontrollabile. Chi deve fermare l’altro? Il popolo o chi lo governa? Eppure bisogna prendere una misura per evitare il patatrac. Qui dovrebbe inserirsi un santo capace, senza famiglia e amici, mediatore e “dittatore” (nel senso romano del termine), ossia un condottiero a scadenza, con l’obiettivo di tirare lo Stato fuori dal pericolo. Non è possibile? La figura è introvabile? Allora unica via sarà un azzeramento dello status quo. Fatto salvo il minimo per il sostentamento (proprio inteso come nutrimento), ognuno dovrebbe badare a guadagnarsi, sul campo, il resto. Semplicemente verrebbero meno tutte le posizioni di privilegio, figlie e nipoti di raccomandazioni, scambi di favori e quant’altro. I buoni insegnanti guadagnerebbero il triplo, così come oggi si paga un buon idraulico. L’apparato burocratico scomparirebbe all’ottanta per cento, lo Stato funzionerebbe come una saetta. Questi sono esempi banali, si potrebbe continuare all’infinito. Per la maggior parte di noi è un gioco d’azzardo? Se lo è, non indignamoci!


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