Nata dalla passione culturale della congregazione di San Filippo Neri, aperta al pubblico nel 1586, la Biblioteca dei Girolamini – sequestrata oggi dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico, su disposizione della Procura di Napoli nell’inchiesta sul furto di migliaia di volumi antichi denunciato nei giorni scorsi dal Direttore Marino Massimo De Caro – è una delle biblioteche storiche più gloriose d’Italia, tra le più ricche del Mezzogiorno oltre che la più antica di Napoli. >>>>
Prezioso e particolarissimo, come sottolineano gli oltre 700 intellettuali che nei giorni scorsi ne hanno denunciato le sorti dell’Istituto, ritenuto un «esempio unico e particolare di biblioteca di origine preunitaria magnificamente coerente nell’architettura e nelle raccolte in essa ospitate» , al Ministro dei Beni Culturali Ornaghi. Siamo dunque davanti ad un tesoro incommensurabile, non solo della Città di Napoli, ma della intera Umanità, che doveva e deve essere protetto, tutelato e gestito in maniera eccezionale tale da garantirne la piena conservazione ed integrità, la sicurezza massima, la fruizione accorta e controllata: ricordiamo che per Giambattista Vico, Benedetto Croce, e per migliaia di accreditati studiosi, la Biblioteca è stata fonte fondamentale del loro sapere. Le immagini e le notizie apparse sui quotidiani relative a quello che è avvenuto e sta avvenendo nella Biblioteca sono di una gravità inaudita: il tetto che perde acqua, bivacco, cataste di preziosi libri ammucchiati per terra, e soprattutto la sparizione ovvero il furto di migliaia e migliaia di preziosi libri e pensiamo di manoscritti, incunaboli, musiche sacre, vasi etruschi. Le responsabilità sono in corso di accertamento ma se ne evincono di gravi del Direttore che bibliotecario non lo è mai stato ed il suo incarico sembra essere stato meramente politico. Riteniamo che l’intervento incisivo della Cultura, della Società Civile e delle Istituzioni preposte porteranno ad accertare fino in fondo quanto avvenuto e a colpire duramente i responsabili, a qualunque livello essi siano, sia perché venga recuperato e restituito alla Biblioteca tutto ciò che è stato trafugato, soprattutto se avvenuto con furti su commissione, sia perché venga garantita una gestione di altissima qualità della Biblioteca per il suo futuro.