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Editoriali
Non dimenticare il 29 Ettore Del Giudice, professore facoltà Ingegneria di Aversa

Questa notte ho fatto un sogno; ho sognato le stelle e mentre vagavo nel buio siderale mi ha folgorato un’idea sconvolgente. Immaginiamo che per un’improvvisa magia si arresti il loro eterno vagare e che siano immobili nell’ultima posizione raggiunta. Dopo un tempo infinitesimale darebbero inizio ad un moto di avvicinamento  sempre più rapido in cui le sfere più piccole, collidendo, creerebbero sfere più grandi che, incontrandosi con altre, ne creerebbero di nuove fino a raggiungere una sola grande sfera, contenitore unico di tutta la massa. >>>>

Questa immagine ci ricorda le gocce d’olio lasciate cadere sulla superficie dell’acqua le quali sembrano inseguirsi sino a fondersi in una sola supergoccia per effetto delle stesse leggi fisiche che condurrebbero alla collisione i corpi astrali.

Ma, volgendo lo sguardo a quella superstella in cui si è consolidando il nostro universo immobile, assisteremmo al progressivo ridursi del suo diametro e quindi all’incremento della  densità sino alla formazione di un buco nero. Anche la nostra supergoccia galleggiante sull’acqua tende a contrarsi ma non possiede la massa sufficiente per condensare la materia in un buco nero o meglio in un “buco oleoso”!

Dalla profondità dell’ignoto appare una massa fluttuante che lentamente si snoda nello spazio e si avvicina alla nostra immaginaria posizione. E’ un filo estremamente sottile con densità infinita prodotto dalla frantumazione di stelle e pianeti precipitati in un buco nero. Si allontana verso una regione dell’universo in cui la sua massa condensata si espanderà nuovamente per dare vita a nuovi sistemi stellari.

Purtroppo, il vero buco nero è quello che sta prosciugando l’economia del mondo. Ma qual è il meccanismo?

Le finanziarie che hanno prestato i soldi per comprare la casa, hanno rivenduto il “credito” ad altre banche che ora si trovano in mano carta straccia, perché chi ha acceso il mutuo non può più pagarlo. Ma le banche sono collegate tra di loro quindi, se le finanziarie americane falliscono, le banche di tutto il mondo ne risentono. L’aumento dei mutui a tasso variabile ha ridotto le disponibilità economiche dei dipendenti a reddito fisso che quindi compreranno sempre meno. Se tutti i dipendenti non comprano, le aziende inevitabilmente ridurranno le vendite, aumenteranno i prezzi ed alla fine falliranno. Ecco perché la crisi finanziaria è diventata economica. Sono aumentati i costi di produzione? Forse no. Quindi l’aumento di prezzi al consumo è di origine speculativa ed è legata alla catena di distribuzione. Per tappare in tempo il buco nero è necessario un severo controllo dei prezzi, la riduzione delle tasse sui carburanti e sul lavoro ed il ridimensionamento reale dei mutui. Se i dipendenti avranno più soldi spenderanno di più rimettendo in moto l’economia ma, per evitare lo spettro della disoccupazione, è anche necessario sostenere la produzione delle aziende. Ciò sarà possibile costringendo le banche a fornire liquidità al sistema industriale e varare un piano di opere pubbliche anche a costo di superare il tetto di bilancio.

l ciclone è in arrivo ma è ancora possibile limitare i danni alla nostra economia.

Tuttavia è meglio ricordare che il ’29 creò un tale stato di crisi sociale da favorire la nascita in Europa di dittature che hanno funestato il ventesimo secolo.

Ma, nonostante tutto, ce la faremo!


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