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Roma / XI edizione di “Fotografia” (27 settembre-30 ottobre 2012): “Spazi nascosti. Il lavoro del Rinascimento italiano” di Josè Manuel Ballester Arturo Escudero Garcia

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Il Festival.

In occasione della XI edizione di FOTOGRAFIA, il Festival Internazionale di Roma coinvolge nuovamente l’intera Città e la sua rete di spazi pubblici e privati, con i quali da anni dialoga, costruendo un vero e proprio circuito a Roma dedicato alla fotografia contemporanea, con esposizioni inerenti al tema di quest’anno: il “lavoro”.

Festival Internazionale di Roma arriva al 2012 con un progetto che ne conferma la crescita di prestigio ed il respiro internazionale, promuovendo la fotografia contemporanea nelle sue diverse forme e linguaggi e valorizzando i talenti emergenti con un interesse sempre più concreto per le produzioni originali.

Il tema indagato dalla XI edizione sarà il “lavoro”, parola chiave della storia della fotografia e di questi ultimi anni, reinterpretato mediante una grande attenzione alle differenze e ai cambiamenti dei linguaggi della fotografia e del lavoro contemporaneo. Il Festival, nella sua nuova versione MACRO, sceglie quindi un tema classico della fotografia documentaristica del Novecento e lo rilancia, con un ritorno alla centralità dell’uomo, facendo sua una sfida che coinvolga nuovi linguaggi e nuove narrazioni in fotografia.

The 2012 edition of FOTOGRAFIA – Rome International Photography Festival is on its way, with a project that confirms the event’s growing prestige and international scope, promoting contemporary photography in its various forms and languages and valorising up-and-coming talents with increasingly concrete attention to original works.

The theme of the 11th edition will be “work”, a keyword in the history of photography and recent years, reinterpreted with great attention to the differences and changes in the languages of photography and contemporary work. The Festival, in its new MACRO version, has thus chosen a classic theme of 20th-century documentary photography and revives it, with a return to the central role of man, taking up a challenge that involves new languages and new narratives in photography.  >>>>

SPAZI NASCOSTI. Il lavoro del Rinascimento italiano

José Manuel Ballester, premio nazionale di fotografia 2010, presenta la mostra “Spazi Nascosti. Il lavoro del Rinascimento italiano“. Presso la sede dell’Accademia Reale di Spagna a Roma, un’occasione per rileggere il rinascimento italiano grazie ad una scelta delle opere di Botticelli, Fra Angelico, Guido Reni, Leonardo da Vinci , ecc trasformate da Jose Manuel Ballester che ci svela gli spazi nascosti.

Attraverso una serie di opere significative della storia dell’arte, Spazi nascosti. Il lavoro del Rinascimento Italiano scompone il lavoro dell’artista durante questo periodo. Un artista nuovo che si forma nelle botteghe in cui la produzione del lavoro è totalmente specializzata e suddivisa tra maestro, assistenti e apprendisti, con una organizzazione tal da influire sul risultato dell’opera stessa.

Più liberi dei loro predecessori gotici ma altrettanto sottomessi ad una serie di regole compositive, in cui l’uomo e le sue attività, si spostano verso il centro della composizione pittorica come una sorta di affermazione dell’idea dell’individuo unico e del suo realismo; lasciando la cornice di tutto questo come un

palcoscenico relegato ad un piano secondario, frutto del lavoro di assistenti e di apprendisti, ossia i futuri maestri.

Con l’intervento di José Manuel Ballester, le opere sono spogliate dell’ attività umana, i personaggi e il loro lavoro spariscono, per cui si denuda inoltre l’idea rinascimentale della raffigurazione umana, personaggi riconoscibili per la loro attività e il loro status sociale.

Lo spazio che avvolgeva il tema principale riappare, non è più nascosto: è lo spazio che risulta dall’assenza della “fatica” umana. Questo esercizio di svuotamento consente una lettura nuova del mestiere del pittore rinascimentale, dei classici: una dissezione della loro opera, derubata dal loro protagonista sia nella bottega dell’artista che nel lavoro spirituale, che ci permette di confrontare e di avvicinarci all’osservazione off the record della cornice dove si svolgono queste scene e che si palesa come il nuovo protagonista.

Gli elementi principali che raccontano le storie contenute in ogni quadro sono spariti, per cui diventano rilevanti altri aspetti. Da una parte, le immagini trasformate possono dar luogo a varie interpretazioni da parte dello spettatore, dall’altra possono suggerire un confronto con le opere di artisti successivi, mettendo in risalto le loro intime connessioni. Questo esercizio lascia percepire la creazione come un grande ruscello che scorre attraverso il tempo e nutre e agisce sulla sua evoluzione.

Più info su: http://www.raer.it oppure http://accademiaspagnaroma.wordpress.com

Hidden Spaces The Work of the Italian Renaissance decomposes the works of artists from this period. Artists produced their pieces in workshops totally specialized and subdivided into masters, assistants and apprentices, an organization which heavily influenced the resulting work. While freer than their Gothic predecessors, these artists were equally dedicated to a series of compositional rules. Man and his activities take a central role in the pictorial composition, an affirmation of the ideas of the individual and his realism. The frame is left, an afterthought, the fruits of the labor of assistants and apprentices, the future masters.

With the intervention of José Manuel Ballester, the works are stripped of all human activity. The characters and their work disappear, additionally removing the Renaissance idea in which man is recognizable through actions and social status.

The space that originally held the principal theme reappears, no longer hidden. The result is a scene absent of human labor. This exercise in emptiness provides a new perspective and allows us to draw closer comparisons with the work of previous artists, resulting in profound parallels.

 

JOSÉ MANUEL BALLESTER. Biografia

Nasce a Madrid nel 1960. Laureato in Belle Arti presso l’Università Complutense di Madrid.

Ha partecipato in varie edizioni delle principali ferie d’arte: ARCO a Madrid, Art FORUM a Berlino, PARIS PHOTO E FIAC a Paris, ARMORY SHOW a New York, CIGE a Beijing, e ART CHICAGO.

Ballester lavora con gallerie d’arte di Toronto, New York, Sao Paulo, Parigi, Berlino, Pechino e in Spagna.

Ha vinto importanti e numerosi premi, tra cui: premio nazionale di fotografia nel 2010, premio di Cultura 2008 nella disciplina di Fotografia della regione di Madrid, Premio Nazionale d’incisione nel 1998, organizzato dalla Calcografia Nazionale.

Le sue opere fanno parte dei più importanti musei: Museo Nazionale Arte Contemporanea Reina Sofia di Madrid, Museo Marugame d’Arte Contemporanea spagnola in Giappone, IVAM di Valencia, Museo di Arte di Miami e Cisneros Fontanals Art Foundation di Miami, Central Academy of FineArts di Pechino, Patio Herreriano di Valladolid, 21 Century Museum di Kentucky, tra tanti altri.

José Manuel Ballester (Madrid, born in 1960), painter and potographer, degree in Fine Arts in 1984 from the Universidad Complutense of Madrid, Spanish Photography Award 2010.

He began his artistic career with paintings focusing on the techniques of the Italian and Flemish Schools of the 15th and 18th centuries. Starting in 1990 he began to combine painting and photography. Among his numerous expositions we would like to point out “Lugares de Paso” (Valencia 2003), “Setting Out (New York 2003) or “Habitación 523” (Museo Nacional Centro de Arte Reina Dofia, Madrid 2005). Together with other artists he participated in numerous exhibitions such as ARCO, ART CHICAGO, ART FORUM GERMANY and PARISPHOTO and cities such as Dallas, Miami, Sao Paolo, Dubai, Peking, Shanghai, Toronto, and many others.

In 1999 he was awarded the Spanish Etching Award. In 2006 he received the Goya Award for Painting of Villa de Madrid and later in 2008 he was awarded the Photography Award of the Comunidad de Madrid. Lately, he received the Spanish Photography Award 2010 on 10 November of the past year from the Ministry for Culture. The jury voted for him by the majority because of his personal history, his very peculiar interpretation of architectural space and light and his outstanding renovation of photographic techniques. His artworks are part of the collections of MNCARS, Marugame Museum for Contemporary Spanish Art in Japan, IVAM Valencia, Art Museum Miami and Cisneros Fontanals Art Foundation Miami, Central Academy of Fine Arts of Peking, Patio Herreriano, 21 Century Museum of Kentucky, Würth Museum, Telefónica Foundation, Banco Espiritú Santo and Coca Cola Foundation among others

Per saperne di più: www.josemanuelballester.com


www.ecodiaversa.com
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