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“Matres / Matres”: mostra Fotografica di Giovanni Izzo a Capua

izzo.jpg

Il 23 novembre
alle 11,00, presso la sala delle Matres Matutae del Museo Provinciale Campano
di Capua La Direzione del Museo Campano e l’associazione CaserTerrae hanno
inaugurato la Mostra Fotografica MATRES//MATRES del fotografo Giovanni
Izzo.  Per la prima volta, insieme alla
prestigiosa e unica collezione al mondo delle Matres Matutae, saranno esposte
le “Matres – donne dell’Esodo” del fotografo Giovanni Izzo che da anni “legge e
scrive” con i suoi scatti le realtá di questa provincia cosi’ vicine e soprattutto
cosi attuali. >>>>>>>>>>

La mostra è stata
presentata nella sala Liani del Museo Provinciale Campano dall’on. Massimo
Bray, dall’arch. Raffaele Cutillo e dal dott. Matteo De Simone.

Il pieghevole
MATRES//MATRES contiene alcune delle più suggestive immagini del fotografo
insieme alle Matres Matutae, accompagnate dai contributi di Massimo Bray, di
Giuseppe Centore, di Matteo De Simone, di Anouck Vecchietti Massacci, della
direzione museale e di CaserTerrae.

Nelle Sale delle
Matres saranno esposti circa trenta scatti di Izzo accanto alle sculture in
tufo, tra le più rare che Musei di tutto il mondo possano esporre. Le statue,
che cronologicamente si situano dal VI al II sec. a.C., ritrovate tra il 1873 e
il 1887 presso il cosiddetto Fondo Patturelli, parte dell’antica Capua,
rappresentavano “ex-voto”, offerta di ringraziamento del dono della fecondita’
da parte della Dea Madre. Dunque il culto matriarcale, con il quale gli antichi
campani onoravano il mistero della vita considerando la maternità come un dono
divino e l’evento della nascita come sacro, esprimeva tutto ciò che di vitale
esce dal seno della natura.

Il non casuale
incontro delle due rappresentazioni femminili, una con arcaiche origini e
l’altra contemporanea e fortemente critica, raccontano della donna, del suo
essere madre, del sublime della maternitá che va oltre il tempo ed oltre le
rappresentazioni. La qualita’ stilistica delle sculture che evidenzia in
maniera preponderante non la qualita’ estetica, non lo stile ma il forte
carattere ed il suo contenuto  che ancor
piu’ si legano alle immagini delle donne di Izzo.

 

Giovanni Izzo,
affermatosi al Kodak Europen Gold Award come miglior ritrattista dell’anno 1996
ha partecipato alla Nuit European Des Musèes 2009.E’ autore delle copertine :
“Castel Volturno reportage sulla mafia nigeriana” di Sergio Nazzaro –
Einaudi 2013, “Il Vuoto Creativo” – Nicomp 2013, “L’altro mondo” di
Marcello Fois – Einaudi 2014, “I Padroni di sabbia” di Salvatore
Minieri –  Spring edizioni 2014,  docufilm “La baia” di Salvatore Minieri
2014. Si è occupato della supervisione alla fotografia nel film di Romano
Montesarchio “Ritratti Abusivi” 2014. Ha collaborato con sue immagini
alla pubblicazione  di “Dal degrado alla  bellezza” –  Edizioni Scientifiche Italiane, Resurrezione
– GeMar 2012.

Ha pubblicato
“Promised Land” – Federico Motta Editore 2010, “Faires in The Net” –
l’Arca E l’Arco 2008. Ha ottenuto importanti riconoscimenti critici su “Il
Fotografo Professionista”, “Progresso Fotografico”, “Photo
International”, “Photographies”, “Dove”,
“Posh”, “Bauwelt”, “Mète”. Ha partecipato alla
Biennale di Venezia nel 1978.

Giovanni Izzo
dona la sua  visione dell’immensa carica
di maternitá senza nessun filtro, senza alcuna esitazione, con una dolcezza che
esce prepotentemente dai vividi occhi di queste figure che hanno attraversato
il Mare Nostrum ed esprimono, spesso nel dolore e nelle difficoltá, l’esser
Madre;  questo percorso visuale giunge
dunque al confronto con le statue chiare ed estatiche che raccontano secoli e
tempi sconosciuti. In questa comparazione l’esser madre e l’esser donna
cancella le distanze temporali e accomuna i silenti volti tufacei e le donne
dell’esodo.


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