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Salute
Settembre, il mese del cambiamento Daniela Marcolongo

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Settembre, il mese del cambiamento: l’estate non è ancora terminata e
l’autunno inizia fra un mese; il corpo si sta adattando al nuovo clima e
soprattutto al nuovo cambiamento, dal riposo alla routine lavorativa. La famosa
espressione “l’ozio è il padre dei vizi” di Catone il vecchio forse non è più
applicabile al giorno d’oggi, dove ognuno di noi è subissato dai doveri e dagli
impegni lavorativi e sociali. Meglio adottare una dichiarazione di Cicerone che
diceva che “l’ozio è una caratteristica dell’uomo libero” perché sono pochi
quelli che possono permetterselo.
>>>>

Settembre viene visto come
un nuovo inizio e la natura ci dice che è tempo di rinnovarci; il sole fa
maturare frutti e ortaggi curativi e le piogge, soprattutto a partire
dall’equinozio del 22, fanno maturare la frutta zuccherina (uva, fichi e mele)
e gli ortaggi (zucca, porri, broccoli) più ricchi di enzimi e minerali, ultimo
dono della stagione calda.

La terra si alleggerisce e
si prepara al riposo: basta passeggiare in campagna o nei parchi pubblici per
rendersi conto di come la Natura abbia ormai avviato il processo di
“alleggerimento” che prelude al riposo invernale. Le foglie ingialliscono,
l’erba è meno verde e lucente, i fiori scoloriscono. Gli animali dei boschi si
affrettano a preparare le scorte per il letargo.

Settembre, al pari degli
altri mesi che segnano il cambio di condizioni meteo, mette in subbuglio il
delicato equilibrio neurovegetativo.

E’ in atto un mutamento che
interessa sia chi è andato in vacanza, sia chi è rimasto a casa e, magari, ha
continuato a lavorare.

Le funzioni biologiche che
devono essere supportate maggiormente sono quella intestinale e quella
immunitaria. Devono “digerire” il nuovo stile di alimentazione e lo stress da
rientro, mentre il sistema immunitario è alle prese con le ultime allergie e i
primi virus.

Curare l’alimentazione è
importante, servirà a rigenerare gli organi, ma non possiamo tralasciare anche
l’aspetto psicosomatico legato ad un cambiamento vissuto e subìto in maniera
troppo repentina magari rimuginando su quello che non si è riusciti a portare a
termine durante il periodo estivo: chi è abituato a rodersi, a tenersi dentro
rancore per vecchi fatti o aspettative fallite, a prendersela costantemente con
il mondo senza assumersi le responsabilità della propria vita, finirà per
saturare gli organi di depurazione e inizierà a manifestare dolori e fastidi
come quelli articolari.

E’ utile quindi fare
“pulizia interiore” adottando tecniche semplici come 10 minuti di respiro
profondo in silenzio, ascoltandosi e lasciando scorrere le negatività “osservandole
ad occhi chiusi”.

L’aspetto psicosomatico
legato alle fasi del cambiamento e al riconoscimento dei propri sentimenti in
eccesso è fondamentale per condurre una vita serena.

Fortunatamente la natura ci
offre, per ogni situazione ed esigenza il rimedio più indicato per supportarci.

Pensiamo alla floriterapia
che sfrutta l’aspetto vibrazionale dei fiori per aiutarci nelle fasi della vita
e nel nostro per-correre quotidiano: per ogni situazione, per ogni persona
esiste il suo rimedio.

Vi cito solamente il nome
di uno dei 38 fiori di Bach: Walnut (noce) il fiore nr° 33: Il fiore del
cambiamento che ben si adatta quando lo stato d’animo è bloccato;
Quando si è in una fase di passaggio, per facilitare il mutare
dal vecchio al nuovo. Per chi soffre di meteoropatia (sintomi legati a fattori
meteorologici).
L’assunzione
di Walnut quando si vive un cambiamento, trasloco, cambio scuola,
lavoro, ecc… facilita
l’adattamento scoprendo nuove risorse per vivere facilmente la nuova
situazione.
E’
anche utile per coloro che risentono delle tensioni dell’ambiente circostante e
che tendono a farle proprie.

Abbiamo detto che l’aspetto
nutrizionale è importante e un supporto di grande qualità oltre alla frutta e
verdura di stagione, viene dato da un super ricostituente di fine estate: il
polline, una meraviglia della natura.

Le api, oltre al nettare,
raccolgono anche il polline dei fiori, lo “rubano” senza fare danni perchè la
produzione è abbondante e il passaggio dell’ape permette ai fiori di essere
impollinati
, si presenta come una polvere fine di colore giallo o marrone
chiaro. Le api operaie, viaggiando di fiore in fiore, raccolgono il polline in
speciali “ceste” poste sulle loro zampette.

Il polline dei fiori è
considerato come un elisir di lunga vita; è un eccezionale ricostituente per
bambini, donne e uomini. Il contenuto vitaminico è particolarmente elevato,
tanto che un solo cucchiaio di polline è in grado di coprire da solo il
fabbisogno quotidiano di molte vitamine; le uniche assenti sono la
vitamina F
(acidi grassi essenziali)
e la B4. Anche i sali minerali
(
fosforo,
potassio,
magnesio,
calcio,
silicio,
manganese,
rame,
ferro,
sodio,
cromo e
zinco)
sono ben rappresentati.
 Usato dagli
atleti per aumentare la resistenza alla fatica e allo sforzo muscolare, trova
impiego nell’attività fisica degli sportivi per l’apporto dei carboidrati e
lipidi ma soprattutto come fonte di proteine e di aminoacidi essenziali,
superiori a quelli della carne, delle uova e del formaggio. Tutti possiamo
trarre benefici da questo meraviglioso composto. Tutti pronti allora a
ripartire alla grande!

 


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