E’ stato presentato venerdì 13 novembre, presso l’aula Gioffredo del Dipartimento di Architettura (DiArc) della Federico II, il volume in oggetto, curato da Alessandro Castagnaro, edito dai tipi dell’Artstudiopaparo. Sono intervenuti Gaetano Manfredi rettore dell’ateneo, Piero Salatino direttore della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base, Aldo Aveta direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio, Francesco Tuccillo presidente dell’ACEN, oltre ai rappresentati dei rispettivi ordini professionali e dell’autorità cittadina. L’incontro è stato moderato da Fabio Mangone vice-direttore del DiARC e arricchito dalla presenza di Aldo Castellano professore ordinario in Storia dell’Architettura presso il Politecnico di Milano. Nella tavola rotonda è stato posto l’accento dai relatori, seppur nelle loro specificità, su come l’attuale momento storico abbia per Napoli dei parallelismi con quanto vi accadeva nell’Ottocento. Questa in quegli anni stava attraversando una fase di transizione, che ne segnava la perdita del ruolo di capitale del regno e la ricerca di una nuova dimensione socio-politica. Di contro però non accettavano ad assumere posizioni defilate i professionisti del tempo, forgiatisi in una città che poteva gareggiare con Parigi, con Vienna e con le altre principali capitali europee, per quanto concerneva la sfera culturale. In questo dissidio, la città tentava di modernizzarsi attuando, seppur tardivamente, politiche di trasformazioni urbanistiche, in cui primeggiava il taglio del Rettifilo di derivazione haussmaniana. In tali intese emerge dal testo e soprattutto dalle schede-storico critiche curate Giuseppe Montuono il proporsi dei tecnici, che in alcuni casi si fanno essi stessi impresari dei progetti, da cui scaturisce il desiderio di superare la crisi, attraverso l’istanza trasformatrice del progetto. Anche oggi ci troviamo in un stato di impasse, ma a differenza del passato è forse venuto meno quell’ottimismo, indispensabile per spostare la notte più in là. Nella sua lecture Aldo Castellano ha commento i temi del volume attraverso l’analisi dei saggi dei succitati Mangone, Aveta e Castagnaro, ma anche di Alfredo Buccaro, Giovanna Sarnella, Cettina Lenza e Leonardo Di Mauro. Questi ha poi chiarito l’unicità degli opuscoli custoditi nella biblioteca Franco Tortorelli dell’ANIAI Campania, che la rende quasi un archivio. Si tratta, infatti, di volumi sottratti all’Associazione durante il secondo conflitto mondiale e fortunosamente recuperati in quegli stessi anni. Il testo, in cui è stata fondamentale la schedatura curata dai soci, vuole anche celebrare il 70° anniversario della ricostituzione del sodalizio ricadente nel 2014. Il docente si è poi soffermato, in chiusura, su quanto accadeva nella seconda metà dell’Ottocento nel contesto milanese, trovando affinità e differenziazioni nell’ambito della sfera progettuale e dell’agire dei professionisti stessi.