La città di Aversa, ha un ricco patrimonio artistico e religioso tra cui i numerosi monasteri, conventi, chiese, meritandosi non a caso l’appellativo di “città dalle cento chiese” . Essa è molto legata sia alle vicende religiose che alle specialità dolciarie e la sua specialità più nota, la polacca, non fa eccezione.
Dietro ad un nome non c’è mai una sola storia da ascoltare è questo è ciò che accade anche alla Polacca di Aversa. Chi è inventore di tanta dolcezza? Andando a sbirciare e a leggere di qua e di là ne sono uscite due, una più suggestiva dell’ altra: la prima ipotesi narra che la polacca deve il suo nome ad una suora polacca che suggerì la ricetta al pasticciere Mungiguerra nel 1900, lui ispirato la rielaborò accostandola ai nostri sapori e gusti. La seconda, ipotesi molto più suggestiva, raccontata da un anonimo aversano, sostiene che con l’arrivo della regina di Polonia nel 1707 il suo seguito sostò al palazzo Orineti, attraverso un ponte che comunicava con un attiguo convento, le suore prepararono il dolce per il banchetto della regina. Proprio un in onore della regina Maria Casimira di Polonia la nostra polacca prese questo nome. La polacca è tra i dolci un prodotto squisito e apprezzatissimo da grandi e piccini, è nostra consuetudine fare colazione al mattino con caffè e polacca, farcita di crema pasticcera e amarene, avvolto in una morbida pastafrolla, possiamo coccolarci e addolcire il nostro palato.