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Attualità
La biblioteca Gaetano Parente di Aversa Antonio Santi

Biblioteca Parente.jpg

Sul numero di febbraio 2017 de il nuovo L’Eco di Aversa ho letto il cahier de doleance scritto dagli “Utenti della biblioteca G. Parente” – deduzioni – e “Le risposte dell’Amministrazione” – controdeduzioni -. Al riguardo ritengo di non poter tacere la mia. Voglio essere molto chiaro da subito: a parte quanto prospettato dagli Utenti de quibus, in ogni caso chiunque si avvicina alla biblioteca si rende immediatamente conto che la struttura non appare, come dire, “bella”, splendente come invece dovrebbe risultare in quanto punto importante rispetto ad una  Città dotata di scuole superiori e due Facoltà universitarie.  >>>continua>>>

Addirittura,
se non erro, solo qualche tempo fa (Maria Luisa Coppola era assessore tecnico
alla Cultura) girava voce (non so quanto fondata) che, incredibile dictu!, la struttura non potesse essere utilizzabile.
Perché? Per mancanza di fondamentali “pezzi di carta” (condiciones sine qua non) di talune competenti Autorità. Ragion per
cui sarebbe risultata irregolarmente aperta al pubblico (mah!). Ricordo anche
libri, mi sembra di diritto (Repertori del Foro Italiano), abbandonati al piano
terra. Ricordo, anche, una “montagnola” di terra nel cortile…stanzoni vuoti al
piano terra (dove l’Accademia Cimarosa svolse una mostra dedicata a Gaetano
Parente) …molteplici crepe nell’intonaco della facciata esterna o addirittura
piccole “isole” senza intonaco…insomma, un gran brutto (e non bel) vedere…
Rileggo le doglianze svolte con spirito costruttivo dagli “Utenti” e non mi
sembrano tutte capricciose e/o campate per aria. Sicuramente sono proposte con
l’irruenza e la passionalità giovanile ma non neghiamo udienza a giovani ai
quali la politica di ogni livello ha tolto Sogni e Speranze. Certamente talune
doglianze possono essere inesatte e qualcuna di complicata realizzazione perché
coinvolge aspetti connessi al funzionamento della macchina burocratica della P.A.,
ma gli “Utenti” hanno (ri)posto al centro dell’attenzione un plesso da anni
oggetto di criticità mai del tutto sanate. Rileggo, poi, le risposte del Comune
ma non colgo in esse segni di un fare concreto subito o a brevissimo. Colgo,
invece, i soliti impegni a fare con termine di adempimento incertus an et cuando.  I
soliti impegni di circostanza per tenere “buoni” gli scontenti sollecitando
vaghe speranze nell’interlocutore-contraente debole. Purtroppo questa politica
ancora non ha capito che, invece, occorrono, oggi, impegni precisi e non
generici e ciò soprattutto nei riguardi dei giovani; la gente, in generale, ben
conosce la solita tiritera, generica e vaga, inconcludente che viene recitata
per tacitare gli animi. Per andare in senso contrario a questo andazzo generale
basterebbe chiarire immediatamente un solo ma cruciale punto assolutamente
concreto: quanti soldi sono stati e/o sono e/o 
saranno stanziati per la biblioteca? Nessuno dice nulla al riguardo.
Circola qualche voce (ancora una volta non so quanto fondata) che il bilancio
comunale non prevede stanziamenti per la struttura in discorso. Ed, allora, se
ciò fosse vero di che stiamo parlando, anzi di che stanno parlando i politici
autori delle “risposte” di cui sopra? La biblioteca è un punto di riferimento
importante. Merita attenzione, attività e soldi. Magari con coraggio (che hanno
i veri leader) si poteva risparmiare, ad esempio, per le luminarie di Natale
protrattesi troppo e di dubbio gusto…o su altre voci (non so quali perché non
conosco le “cose” della res publica).
Ma qualcosa di concreto bisognava, bisogna, bisognerebbe fare. Anche se la
Cultura può sembrare inutile (secondo un’opinione sommamente stolta). Agli
“Utenti” mittenti, per concludere, esprimo in ogni caso solidarietà ed
appoggio. A proposito, una notazione finale. Gira voce (non so quanto fondata)
che una ben precisa associazione dovrebbe trovare collocazione provvisoria (la
provvisorietà in Italia non esiste, diventa sempre irreversibile) nella
biblioteca Parente. E perché questo ente privato (credo) e non altro/i dovrebbe
trovare collocazione in una struttura pubblica? E in che rapporto con la controparte,
pubblica, comunale? Concessione? A titolo oneroso o gratuito? Non so che dire,
ma esprimo assoluta meraviglia. In ogni caso resta il fatto che la biblioteca
Parente presenta problemi reali che andrebbero doverosamente risolti. La
rapidità e definitivitò di soluzione degli stessi ci fornirà un altro elemento
di giudizio circa l’operato di quest’amministrazione che non pare, almeno sino
ad oggi, avere imboccato la strada del cambiamento. Un bravo, ripeto, agli
“Utenti” per avere avuto il coraggio di parlare. Anche se con
l’impulsività  (a mio avviuso ammirevole)
della Gioventù.

 


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