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Progetto “Aversa Diversa: 1° Cultura, 2° Turismo”

Progetto Aversa Diversa
 

Festival Cimarosa
“Festival Cimarosa”, Aversa fautrice di Cultura Domenico Frondella

Festival Cimarosa.jpg

“Abbi cura di lasciare i tuoi
figli ben istruiti piuttosto che ricchi, perché le speranze degli istruiti sono
migliori del benessere degli ignoranti”, recita un’antica massima di Epitteto. A
guardarci un po’ attorno, c’è davvero da rimpiangere amaramente la grande
saggezza degli antichi: specialmente negli ultimi anni, infatti, sempre meno
consistenti sono state le risorse investite(sia a livello nazionale che locale)
nell’istruzione in genere e nella salvaguardia e nel rilancio del nostro glorioso
e invidiabile patrimonio culturale.

 

Quella che dovrebbe essere una
priorità assoluta in qualsiasi agenda politica che si rispetti, specialmente in
territori come i nostri, sempre più avari di opportunità soprattutto per i
giovani, viene fatta passare sempre in secondo piano rispetto ad altri
problemi, certo gravi e importanti, ma spesso in maniera poco lungimirante, se
non puramente pretestuosa.
Duole,inoltre, constatare come in altri paesi, che pure hanno dovuto fare i conti
con la crisi economica di questi ultimi anni,si riesca a valorizzare e a
tutelare, molto più che in Italia,il patrimonio artistico e culturale, mentre
qui da noi, nella culla della cultura,ci si limiti al minimo indispensabile, se
va bene, o a rimuovere qualche maceria, di tanto in tanto.
Aversa, come tutti sappiamo, è nota per aver dato i natali ad alcuni tra i più
rilevanti compositori della storia della musica, quali Domenico Cimarosa,
Niccolò Jommelli e Gaetano Andreozzi. Proprio per questo viene spontaneo
chiedersi come mai città come Salisburgo, Bonn o Pesaro, nelle quali sono
venuti al mondo compositori del calibro di Mozart, Beethoven e Rossini celebrino
i propri fiori all’occhiello con festival ed eventi di respiro internazionale,
mentre ad Aversa, che ha dato i natali a musicisti illustri come Cimarosa (il
quale ha composto opere tutt’oggi rappresentate nei maggiori teatri lirici di
tutto il mondo) non si faccia altrettanto. Varrebbe senz’altro la pena, poi,
interrogarsi su quelle che potrebbero essere le ricadute positive e i benefici
derivanti dal probabile incremento dell’affluenza turistica e dalla possibilità
di sviluppare nuove sinergie territoriali nella nostra città che, da questo
punto di vista, ha un potenziale sicuramente di tutto rispetto. Questi sono
alcuni dei motivi per i quali l’Associazione Gaetano Parente (con sede nell’omonimo
palazzo), ha istituito il “Festival Cimarosa”.                                                                                   
Tale Festival, la cui prima edizione si è svolta nell’ormai lontano
2008, si propone di avvicinare i cittadini alla musica classica e, dunque, di rivitalizzare
l’attenzione della nostra comunità nei confronti di una tradizione musicale
tanto illustre quanto bistrattata. Con encomiabile impegno, duro lavoro e un’incrollabile
abnegazione, l’Associazione Gaetano Parente, che da ormai molto tempo è attiva
in questo progetto, tenta quest’anno una strada diversa. Nelle passate edizioni
del Festival i protagonisti che si sono esibiti, ammaliando ed estasiando il
pubblico con le loro straordinarie doti, erano artisti abbastanza noti,già
affermatisi in giro per il mondo: basti pensare a virtuosi del calibro di
Fabrizio von Arx, Yago Mahùgo, che sono stati tra i musicisti di maggiore
rilievo a esibirsi nella prima edizione del Festival, nel 2008.  Ma l’Associazione, quest’anno, si è proposta
un obiettivo assai ambizioso: riuscire nell’impresa di avvicinare soprattutto i
giovani alla musica, ossia all’arte delle
Muse
, definita anche arte delle arti dai
greci, i quali ritenevano che essa donasse all’uomo la facoltà di elevarsi oltre
i sensi e aveva il potere, negli antichi miti, di commuovere uomini, dei,
semidei, animali e, talora, persino i sassi. A esibirsi sul palco del Festival,
infatti, saranno non più artisti aventi una certa notorietà e di fama internazionale,
ma giovani promesse del nostro territorio: nella splendida e suggestiva cornice
di Palazzo Parente, in due diverse date (30 Maggio e 9 Giugno), alcuni
brillanti studenti di musica provenienti da Licei Musicali e Conservatori si metteranno
in gioco, provando ad accorciare le distanze tra la musica colta e le nuove
generazioni, guidati dal prof. Antonio Capuano, docente di pianoforte e musica
da camera presso il Liceo Classico e Musicale Domenico Cirillo di Aversa, il
quale ha accettato con grande disponibilità ed entusiasmo di farsi animatore di
questo progetto,in qualità di maestro accompagnatore. Giovani relatori
forniranno, prima di ciascuna esibizione, alcune indicazioni di massima, che
avranno lo scopo di orientare il pubblico, anche quello meno avvezzo ed
esperto, ad un ascolto più attento e consapevole.

 Nella prima giornata (30 Maggio) ascolteremo: il baritono Luigi Di
Martino che eseguirà due brani di Tosti (“A’Vucchella” e “Tristezza”); il
soprano Alessia Esposito che susciterà intense emozioni interpretando una delle
più espressive e celebri arie di Haendel (“Lascia ch’io pianga”); il pianista
Giuseppe Landolfo che eseguirà una deliziosa “Sonata in La maggiore” di Domenico
Scarlatti; i due violinisti Niccolò Laiso ed Emanuela Antonucci, i quali si
cimenteranno in un fervido “concerto in La per due violini” di Vivaldi; il
pianista Nicola Abate, che interpreterà anch’egli una “sonata in Re maggiore”
di
  Domenico Scarlatti, seguita dalla “Polonaise
Op. 26 n°1” di Chopin; ed infine un rinomato duetto per baritono e soprano,
tratto dalla celebre opera “Don Giovanni” di Mozart (“Là ci darem la mano”).

Nella seconda e conclusiva
giornata del Festival (9 Giugno), 
a esibirsi saranno: il chitarrista
Andrea di Fraia con il “Preludio n°1” di Villa Lobos e il “Capriccio Arabo” di
Tarrega; il cornista Michelangelo Acierno con un “Rondò” di Mozart; il flautista
Paolo Laiso con un “Rondò Capriccioso” di Stamitz e una “Sonata in Do maggiore”
di Donizetti; ed infine l’arpista Carmen Di Ronza, che eseguirà una “Sonata in
Do minore” di Dussek e un armonioso “Divertimento Brillante su La Traviata” di
Caramiello.
                                                                                                                    

Un programma
interessante e vario, dunque, ricco di suggestioni e colori diversi, mediante
il quale ci si propone, in definitiva, di suscitare interesse e passione
intorno ad un settore artistico storicamente prestigioso ed importante per la
cittadina normanna, anche nella convinzione che il rilancio di Aversa non potrà
che passare attraverso la riscoperta e la valorizzazione di
una tradizione musicale di altissimo livello, che è una delle componenti più
alte e nobili della nostra identità. 


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