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Progetto Aversa Diversa
 

Attualità
Movida, disastro, cambiamo Antonio Santi

Si parla molto, in questa fase 2 della pandemia, di movida. E, cioè, di aperitivi, apericene, baretti, giovani, violenze, mancato rispetto della distanza di sicurezza, assenza di mascherina. Anche Aversa è sede di movida. Che coinvolge molti ragazzi di fuori. E costituisce l’unico “turismo” che la Città, nata nel 1030, è riuscita a realizzare nonostante i fiumi di parole, anche scritte, dedicate ad una prospettiva di turismo culturale. Preciso da subito che le considerazioni di cui appresso fanno salve le senz’altro esistenti eccezioni. Non vogliamo, cioè, cadere nel pericoloso: “di tutta un’erba, un fascio”.

Orbene, quel che ho letto e talora visto sul tema movida mi lascia estremamente triste. Che il divertimento dei giovani, diviso in una prima serata ed una seconda nottata, sia basato sull’alcool, da poco prezzo a tanto, mi sembra incomprensibile. Qualche giovane mi ha detto che l’alcool esalta. Rende allegri. E quindi trasforma la serata. Ma tutto questo non giustifica un bel niente. Soprattutto quando, poi, sui giornali si apprende di accoltellati, di risse, di morti. Tutto questo è ingiustificato. Ma si spiega se pensiamo al livello basso in cui è caduta la scuola con l’epilogo del “tutti promossi” ed una didattica a distanza che fa perdere solo tempo ad insegnanti che potrebbero, invece, aggiornarsi e migliorarsi. Si spiega pensando che nessuno fa nulla affinchè qualunque espressione dello Stato sia rispettata. Si spiega pensando che la Famiglia si è rotta e non svolge più l’impegnativa funzione educativa e formativa. Si spiega pensando che l’Economia è organizzata, grazie soprattutto al PD, ex partito di Sinistra, non per creare posti di lavoro ma instabilità e incertezza. Si spiega pensando che le norme punitive contengono comandi con sanzioni “dolci” e rinviabili grazie a questa o quella modalità di rito o a questa o quella esimente o scusante. Ed allora la conclusione è che così non va. Che il Sistema è un disastro. Bisogna cambiare il Sistema. E con assoluta urgenza. Bisogna rovesciare lo stato di fatto. Ripristinare i veri Valori, il Rispetto, l’apprendistato, la certezza del Futuro, la possibilità di creare una unione stabile tra persone, la stabilità. Chissà che rovesciando lo stato di fatto, come si rovescia un tavolo con sopra la tavola apparecchiata, i contenuti prendano il posto dell’alcool. Ed il senso dell’oggi, del domani, del futuro torni nell’animo anzitutto dei giovani. Noi ce lo auguriamo fortemente. E, se serve, si abbia il coraggio di scendere in strada, di protestare, di chiedere un cambio. Senza violenza, ovviamente.


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