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Attualità
Lo sviluppo del territorio secondo Raffaele Vitale, ex sindaco di Parete P. V.

Il tema dello sviluppo del nostro territorio ricorre spesso, con molta preoccupazione ed allo stesso tempo speranza, nelle chiacchierate tra amici, sia di Parete che dell’hinterland di Aversa, città “capo-zona” o capofila. Ho pensato, così, di chiedere, al riguardo, le “ultime” opinioni dell’ex sindaco del Comune di Parete, Raffaele Vitale, attualmente consigliere di opposizione presso lo stesso comune nonché mio fratello. Raffaele, sempre attivo sul fronte del fare, ha accettato di spiegarmi il suo pensiero sebbene nel poco spazio disponibile.

Quali possono essere le linee guida che questa terra, da anni martoriata, può seguire per cercare di migliorare le proprie condizioni sociali, economiche e culturali?

R: Dipende dagli scopi che si vogliono raggiungere; si può parlare dell’obiettivo di migliorare o valorizzare il territorio, o di migliorare la vivibilità delle persone, o di produrre maggiore ricchezza…

Allora ti faccio un’altra domanda, quale pensi sia la vocazione naturale di questo territorio?

R: Questo territorio, tra gli altri, ha un punto di forza nella sua conformazione morfologica, vale a dire completamente pianeggiante, che permetterebbe di incentivare ed investire su una mobilità leggera e sostenibile, che potrebbe rappresentare per diversi settori un momento di crescita e sviluppo. Sto pensando ovviamente allo spostamento con bici, bici elettriche o similari, con una serie di nodi in tutto il territorio collegati tra di loro, che troverebbero nella città di Aversa lo sfogo naturale, con le principali attrazioni architettoniche, artistiche, culturali, culinarie, paesaggistiche… Ci sono una serie di ricchezze che messe in rete potrebbero rappresentare veramente una svolta per questo territorio, anche se poi queste cose ce le diciamo da ormai troppi anni. Infatti, a mio avviso, manca una visione d’insieme per collegare e tenere insieme tutte queste cose.

Pensi che si possano individuare degli obiettivi a breve e lungo termine?

R: A breve termine si potrebbe creare un’agenzia di cooperazione tra vari segmenti che possa mettere in rete le varie ricchezze, tale da rappresentare un riferimento per chi volesse conoscerle per poi valorizzarle, attraendo persone, turismo e ricchezza, ma a partire da quelli che ci abitano in queste terre, che a volte conoscono meglio le amenità di terre lontane, trascurando le opportunità e le bellezze che ci sono a portata di mano. L’altro punto di forza di questo territorio è rappresentato da quelle ex aree agricole, ormai ridotte a piccoli appezzamenti interclusi nelle città. Questi potrebbero diventare dei giardini, dei parchi, delle aree verdi che potrebbero connettere anche comuni diversi e limitrofi, trasformando le città in città giardino. Sul lungo termine questi collegamenti si potrebbero estendere ai due centri (Napoli e Caserta) ma soprattutto al litorale domitio e quindi al mare, quest’ultima rappresenterebbe una svolta epocale, permettendo a tutti di raggiungere un litorale distante pochi chilometri attraverso una mobilità sostenibile, pulita e soprattutto economica, che potrebbe generare altra ricchezza, in termini di indotto. Penso al paesaggio agricolo, che se fosse stato tutelato e gestito come in altri posti d’Italia sarebbe stato un punto attrattivo di primo livello, considerando anche il lago Patria e la storia secolare connessa a questi luoghi.

Chiudiamo con una visione politica, quella a cui accennavi prima, che non solo fa riferimento alle attività di coordinamento provinciali o regionali. Senza polemizzare, hai riscontrato se alcuni sindaci della zona si stanno muovendo nella direzione da te suggerita?

R: Non è una questione di sindaci, i quali sono sommersi da mille problemi, tuttavia le stesse amministrazioni potrebbero creare le occasioni di sviluppo per mettere in gioco persone che veramente vogliono fare questo anche come mestiere, come occasione di business. Ad esempio creare delle agenzie territoriali che possano anche assumere dei ragazzi, senza creare la solita cooperativa che vuole valorizzare il territorio, ma creare le basi per una concreta occasione di business, con persone che lavorano seriamente, che vivono quotidianamente quel luogo, quel monumento, coinvolgendo soprattutto i giovani, se non addirittura le scolaresche, considerando che Aversa contiene tutte le scuole, dagli asili all’Università.


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