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Progetto Aversa Diversa
 

Cultura | Storia
La storia della “Chiazza ‘e’ penne” ad Aversa Luigi Cipullo

E’ importante approfondire il tema della toponomastica cittadina, cioè l’origine, sviluppo e il significato dei nomi dei luoghi della città. Ad Aversa sono rilevanti tutti quei toponimi dialettali con i quali si ricordano vie, piazze e slarghi, che, pur risalendo a tempi antichi, sono ancora oggi usati, la loro conoscenza è indispensabile non solo per l’urbanistica locale, ma diventa fondamentale per la ricostruzione storica e la comprensione dell’identità aversana. E’ emblematico il caso del toponimo dialettale “ a’ chiazza ‘e’ penne” con cui gli aversani ricordano un tratto di strada tra l’attuale corso Bersaglieri e via Orabona, nella zona del Lemitone, altro nome che affonda le radici nella parlata dialettale.

Questa espressione può essere collocata tra quei casi, molti comuni in ambito locale, in cui alcuni termini sono sostituiti da altre parole che hanno un significato completamente diverso, ma possiedono un suono simile tra loro. Affidandosi ai ricordi degli anziani e degli abitanti sono sorte due ipotesi contrastanti su questo particolare nome di luogo, Alcuni, infatti, ritengono che, in questa via un tempo vi fossero numerose macellerie, in dialetto “chianche”, che durante la lavorazione delle carni, soprattutto di quelle dei pennuti, erano solite gettare per strada le penne degli uccelli, ritenute di scarto. Il nome deriverebbe, quindi, dalla storpiatura della parola “chianca” e dalla presenza delle piume sparse in giro. Ma l’ipotesi più attendibile, secondo una serie di nuove ricerche, porta a credere che il termine “penne” voglia indicare il cognome di un noto commerciante un tempo attivo nella zona, un tal “Di Penta”, il sostantivo sarebbe arrivato, poi, ai giorni nostri, modificato attraverso il fenomeno che in linguistica è definito apocope: la scomparsa di alcune lettere nel finale di parola. Per quanto riguarda il vocabolo “chiazza”, il significato più attendibile è quello di “piazza” o, forse, “zona di pertinenza” della bottega Di Penta.

Ad Aversa, inoltre, proprio su questo particolare tipo di toponimo dialettale si è costruita una caratteristica l’espressione: “vai facenno ‘a chiazza ‘e penne e ‘o lummetone”, utilizzata per indicare chi ha un comportamento che si traduce in una inutile perdita di tempo che non è finalizzata a niente di costruttivo.


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