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Editoriali
Fratelli tutti! Antonio Santi

L’avanzare dei capelli bianchi mi fa chiedere, sempre più spesso, se sarebbe possibile un’economia, una società costruita non sul denaro (banche, euro, derivati & simili) ma sull’uomo, sulla Persona. Da tempo, oramai, la globalizzazione non fa altro che mietere “vittime”. Giovani senza lavoro; giovani con un lavoro ma sfruttati; sostituzione dell’uomo con le macchine; istruzione di alto livello solo per pochi eletti; vincoli di bilancio come catene; prestiti europei che hanno condannato alla povertà i mutuatari; taglio secco dei diritti dei lavoratori da parte di partiti che erano di Sinistra; presenza ancora di barriere architettoniche; assenza di politiche forti e serie a sostegno dei più deboli, ad esempio malati e disabili.

Orbene, in questa situazione la Persona risulta bistrattata, dimenticata, impotente. I diritti delle Persone sono divenuti (o forse lo sono sempre stati), realmente, di cartapesta; l’egoismo, l’individualismo, l’arrivismo di partiti e soggetti dominano la scena quotidiana. Mi chiedo, in questo fosco quadro, se sarebbe possibile cambiare le cose. Invertire la tendenza consolidata. Mi viene in mente il testo di Papa Francesco: “Fratelli tutti”. E mi chiedo se il modello che il Papa propone con voce dissonante rispetto al coro omologato non sarebbe possibile. E perché non dovrebbe esserlo? Meno profitti, più solidarietà dovrebbe essere la Regola. Il citato testo del Papa si configura in termini di rottura di un Sistema fallimentare. Dove i poveri, gli sfruttati, i deboli sono ben oltre la maggioranza. “Ci sono regole economiche che sono risultate efficaci per la crescita, ma non altrettanto per lo sviluppo umano integrale. E’ aumentata la ricchezza, ma senza equità, e così ciò che accade è che ‘nascono nuove povertà’” (Fratelli tutti, pag. 44). Questo atto di citazione con richiesta di condanna del Sistema non significa essere socialisti o comunisti. Significa vivere in una Giustizia attuata come Normalità. In una solidarietà attuata come Normale. Il Welfare è fallito, almeno in Italia, per ruberie e clientele non perché sbagliato in re ipsa. Il Welfare resta la strada giusta. La strada dove la Persona è al centro. Si riuscirà mai a creare una società giusta? Non so. Di certo questa UE non aiuta a creare solidarietà e unione ma solo banche, banchieri, euro, prodotti finanziari. Cambierà qualcosa dopo il virus? Non credo. Ma qualcuno dovrebbe cominciare a lottare per mettere la Persona al centro.


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