Archivio articoli

Seguici su:

Scarica l’Eco in PDF!

Vai alla pagina dei downloads

Editoria & CD

Scopri il CD di Domenico Cimarosa e i nostri libri

Enciclopedia di Aversa

L'Enciclopedia di Enzo Di Grazia

Guida turistica breve di Aversa

Guida turistica breve di Aversa

Progetto “Aversa Diversa: 1° Cultura, 2° Turismo”

Progetto Aversa Diversa
 

Editoriali
Le ragioni della giustizia Pasquale Fedele

L’Associazione Forense Normanna e l’Associazione Gaetano Parente hanno tenuto un tavolo per la raccolta firme dei sei referendum sulla “Giustizia Giusta”. L’iniziativa è stata frutto di scelta meditata ed elaborata alla luce dell’esperienza vissuta quali operatori del sistema giustizia.
 

Per migliorare la giustizia nella realtà italiana sono emerse due fondamentali indirizzi: uno, di ispirazione fortemente conservatore, aperto solamente a modifiche di mero dettaglio del sistema. Tale orientamento, seppur rappresentato da autorevoli esponenti con ricchezza retorica di argomentazioni, è, però, smentito dalla realtà. Vi è, poi, un altro orientamento, fatto proprio da coloro che hanno, per esperienza diretta, constatato l’insuccesso delle riforme parziali intervenute via via negli anni, ed hanno maturato la convinzione della necessità di una riforma radicale del sistema giustizia, per renderlo efficiente ed adeguato alla nostra realtà, avendo quali modelli di riferimento i sistemi giudiziari delle democrazie consolidate di lunga esperienza. Sarà utile una breve riflessione sui due quesiti maggiormente rappresentativi della proposta referendaria: la responsabilità diretta dei Magistrati  e la separazione delle carriere tra Magistrati Giudicanti e Inquirenti. In una società democratica equa e giusta ad ogni potere deve corrispondere un’adeguata responsabilità. Nel nostro ordinamento l’applicazione di questo fondamentale principio è elusa per i Magistrati. È vero che, per senso del dovere, la gran parte dei giudici si comporta con zelo ed impegno, ma l’assenza di responsabilità diretta, ha dato luogo a gravi fenomeni meritevoli di censura e riprovazione, che, però, non posso essere perseguiti adeguatamente con l’attuale legislazione. Considerazione diversa va fatta per la separazione delle carriere tra Magistrati Giudicanti ed Inquirenti. Essa rappresenta una scelta di campo. Tale principio è applicato nell’amministrazione della Giustizia Penale nella società liberaldemocratiche ed, in modo rigoroso, nei paesi anglosassoni, e non trova applicazione nei regimi autoritari e nelle realtà segnate da grave arretratezza sociale ed economica.
 
La nostra scelta è chiara, vogliamo contribuire alla riforma della giustizia, perché il nostro Paese sia, sempre più, nel novero dalle liberaldemocrazie avanzate e prospere, ripudiando ogni modello autoritario, residuo del passato, che lasciamo volentieri alla nostalgia retrograda degli avversari delle, oramai indifferibili, riforme di cui l’ iniziativa referendaria è promotrice .

www.ecodiaversa.com
Creative Commons License Questo sito utilizza un licenza Creative Commons License - Powered by Wordpress - Web Design by Claudio Lippi

Google Analytics
Amministrazione