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Diritto | Fisco
Tira e molla sulla stretta dei contanti: il punto della Uilca Gianfranco De Gasperis

 
Le evoluzioni dopo il decreto Milleproroghe: soglie e norme in vigore per contrastare gli illeciti
 

Gianfranco De Gasperis, è coordinatore del Dipartimento antiriciclaggio Uilca, il sindacato dipendente da UIL che raggruppa i lavoratori del settore del Credito, Esattorie ed Assicurazioni. La sua analisi sulle novità introdotte dal Decreto Milleproroghe è stato già pubblicato anche su UN Magazine, testata di Uilca Nazionale.
 
A partire dal 1991 la Comunità europea ha messo in atto pratiche di prevenzione contro l’uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi derivanti da attività illecite attraverso l’emissione di varie direttive. Il recepimento della direttiva n. 2005/60/CE ha portato all’introduzione nell’ordinamento italiano di un complesso e strutturato sistema di norme per il monitoraggio e il contrasto delle operazioni sospette e illecite realizzato con l’emanazione del D.Lgs. n. 231/2007. Dall’introduzione di questa normativa, il limite di utilizzo lecito di denaro contante ha subito variazioni in aumento e in diminuzione. Il Legislatore in questi anni ha indirizzato il suo operato verso il contenimento dell’uso del contante in favore dell’utilizzo di mezzi di pagamento tracciabili.
 
La graduale diminuzione del limite per il lecito utilizzo di contante è volta a ridurne l’impiego e a tracciare le transazioni per limitare le attività illecite che possano essere indirizzate nell’economia legale. Ad esempio: l’introduzione dell’obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri; l’introduzione della fatturazione elettronica; l’obbligo di accettazione dei pagamenti tramite POS per imprese e professionisti; l’introduzione dell’obbligo di tracciabilità per le spese che danno diritto alle detrazioni Irpef del 19%; le misure incentivanti come il cash back ma sospeso nel semestre corrente; lotteria degli scontrini; e in generale, tutte le misure attivate con l’intento di stimolare i consumatori a effettuare pagamenti con mezzi tracciabili. Anche nel caso degli operatori economici sono state introdotte misure di stimolo. Ad esempio: l’inserimento del credito d’imposta pari al 100% delle commissioni addebitate per le transazioni con strumenti tracciabili effettuate dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2022, destinato ai piccoli esercenti, con un volume di affari inferiore a 400 mila euro, così come un ulteriore credito d’imposta, per un massimo di 160 euro, per l’acquisto, il noleggio o l’utilizzo di strumenti che consentano il pagamento elettronico e il collegamento con i registratori telematici. Il limite dei contanti per il mese di gennaio 2022 è passato da 1.999,99 a 999,99 euro, come previsto con la legge n. 157 del 2019 confermata dal ministero dell’Economia e delle Finanze, salvo poi il rialzarsi a 2.000 euro dopo l’approvazione in sede di conversione del decreto Milleproroghe, lo scorso 16 febbraio. La misura non è definitiva, poiché tale intervento ha semplicemente differito al 1° gennaio 2023 la data dalla quale il limite scenderà nuovamente.
 
Il tetto dei contanti a 999,99 euro verrà applicato per qualsiasi tipo di pagamento di denaro tra persone fisiche o giuridiche. Per le violazioni commesse dall’inizio dell’anno, ovvero quando il limite era temporaneamente sceso a 1.000 euro si applicherà, infatti, il principio del favor rei. Eventuali trasferimenti di denaro, oltre la soglia ora modificata, non saranno considerati illeciti a condizione di non aver superato la soglia di 1.999,99 euro. La Commissione Ue nelle Country specific recomendations 2019 dichiarava che l’innalzamento dei limiti legali per i pagamenti in contanti «potrebbe scoraggiare l’uso dei pagamenti elettronici, la cui promozione, invece, potrebbe incentivare l’emissione di fatture e scontrini fiscali, migliorando in tal modo l’adempimento degli obblighi tributari».
 
Secondo il segretario generale Uilca Fulvio Furlan “la decisione è una pessima notizia nel contrasto al riciclaggio di denaro di origine illecita e nella lotta all’evasione fiscale e la Uilca concorda con quanto dichiarato dall’Unità Informazione Finanziaria, che la facilità di utilizzo del contante può agevolare il riciclaggio di risorse di origine illecita. La stessa Banca d’Italia in un documento dell’ottobre scorso dichiarava che l’aumento della soglia anti-contante da mille a tre mila euro, avvenuto nel 2016, fece aumentare di 0,5 punti percentuali la quota di economia irregolare. Quindi, per gli analisti di Bankitalia, stringere i vincoli può servire ad arginare il sommerso.
 

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