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Cultura | Storia
Ernesto, l’uomo dei libri Salvatore de Chiara

Ernesto Rascato se ne è andato al principio dell’anno, lui era ad Aversa l’uomo dei libri, l’ultimo vero militante comunista di una generazione di lotte.

Il mondo della cultura della città ha perso un punto di riferimento importante, il fondatore di quella libreria che è stata. da decenni, il luogo privilegiato per i lettori e per lo scambio di idee. Ernesto era figlio del dopoguerra, negli anni ’60 e ’70 aveva vissuto tra Torino e Milano, era entrato in contatto con la realtà dell’emigrazione meridionale ed era stato nel centro del movimento studentesco e del fermento degli anni della contestazione, che poi per primo importò ad Aversa a metà degli anni ’70, creando i primi collettivi studenteschi che risvegliarono la sonnacchiosa realtà di provincia con le manifestazioni di piazza, e ingaggiando anche un personale duello con il preside Domenico Coppola, che sul fronte della scuola incarnava la rigidità della conservazione. Il piccolo spazio militante nel quale nel quale fare diffusione culturale e formazione politica nacque nel 1978, replicando l’esperienza dello scrittore e libraio Primo Moroni, che Ernesto aveva conosciuto negli anni milanesi, uno spazio che in breve divenne la libreria indipendente Quarto Stato, omaggio a Pellizza da Volpedo e a quel proletariato, dal recente passato bracciantile e dall’incerto futuro operaio, che allora esisteva nell’agro aversano. L’offerta della libreria si è sviluppata seguendo i gusti del suo ideatore, spaziando dai classici al fantasy e specializzandosi nelle edizioni storiche, diventando per anni un passaggio obbligato per i testi scolastici ed universitari.

Tra gli scaffali dei suoi libri sono passati decine di autori, in occasioni di incontro che Ernesto sapeva iniettare sotto la apatica scorza aversana, grazie a lui arrivò ad Aversa un ancora poco conosciuto Saviano o il poeta americano Jack Hirschman. Dalla libreria sono scaturite anche a due particolari filiazioni, la sezione “Alfonso Gallo” che raccoglie i testi sul territorio e la storia locale, e il Centro di documentazione “Le radici e le ali”, un prezioso archivio dei movimenti politici locali, formato da una grande raccolta di testi, documenti e pubblicazioni, che rappresentavano l’identità politica di Ernesto Rascato ed il suo intreccio con l’attività di libraio. Perchè Ernesto era prima di tutto un comunista, e gli si farebbe torto a non ricordarlo o a edulcorare, come pure in troppi hanno fatto, la sua passione politica dietro la mutila definizione di “militante” non meglio specificato. Nel ’93 era stato eletto in consiglio comunale per il centrosinistra, è stato tra i fondatori della Rete dei Comunisti, più volte candidato con Potere al Popolo, era un riferimento per il movimento sindacale di base. In prima fila sin dagli anni 2000 per le la difesa del territorio, recentemente si era dedicato alla formazione dei giovanissimi attivisti ambientalisti.
Negli ultimi anni la voce è stata più flebile ma intatta fino alla fine è rimasta la sua passione battagliera.


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