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Questa pagina contiene un singolo articolo inserito il 07.07.15 16:35.

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Impegno e cultura al "Dono" Salvatore de Chiara

dono.jpg

Dopo vari anni di attività la Libreria Sociale "Il Dono" si è ormai consolidata come centro di cultura e come esempio della possibilità di rinascita cittadina grazie alla consapevolezza civica. Nata con l'impegno dei volontari coordinati dall'utopia del professore Fortunato Allegro, la libreria è stata all'inizio un punto di riferimento per il recupero dei libri e del materiale cartaceo che veniva buttato via, ma il patrimonio librario non poteva essere semplicemente accantonato, e così attorno ai libri è nato un circolo virtuoso che ha iniziato a regalare ed a scambiarsi i testi, finendo poi per donare il proprio tempo ed il proprio impegno ad un progetto più ambizioso, il lavoro dei volontari ha anche consentito che la struttura, abbandonata e fatiscente, divenisse accogliente e funionale alle esigenze. Quella che era la vecchia palestra dell'ex Liceo Artistico di piazzetta Don Diana, è diventata così un punto d'incontro, un circolo aperto a tutti, un presidio di legalità sul territorio, che dal 2013 ospita anche l'associazione Libera - Contro le mafie. La collezione di libri si è oggi ingrandita anche grazie al recupero di centiania di volumi provenienti dalle dismissioni di varie librerie napoletane e si è venuta strutturando una vera e propria biblioteca che ha ampliato il ventaglio delle proprie attività. Dai corsi scolastici gratuiti per stranieri alle giornate di invito alla lettura, dalle iniziative di solidarietà alle presentazioni di nuovi libri, proponendo anche momenti di approfondimento sui temi dell'editoria, della libertà d'espressione e dell'educazione. >>>>

Nel pieno centro della città l'esperiena del "Dono" rappresenta un'isola felice, la dimostrazione di un esperimento riuscito che ha coniugato il riciclo con la cultura e con il recupero degli spazi urbani abbandonati, proponendo anche un modello alternativo di aggregazione e di gestione degli spazi collettivi. Sono stati i giovani, e soprattutto i meno giovani, del "Dono" a realizzare quell'orto urbano che oggi ingentilisce la vecchia scuola abbandonata, è partita dal "Dono" la proposta di realizzare in città la Casa dell'Acqua, un progetto che permetterebbe di ottenere un evidente risparmio migliorando la qualità dell'acqua che beviamo e tutelando l'ambiente, che però, malgrado l'inserimento in sede di approvazione dell'ultimo bilancio comunale, giace in attesa di realizzazione. Con la testardaggine dei sognatori i volontari del "Dono" vanno avanti, nella difesa e nello sviluppo di uno spazio e di un progetto che costituiscono uno dei modelli di un rinnovato rapporto con la realtà sociale e con l'idea di città per l'edificazione di una "Aversa Diversa" .


 

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