Il nuovo "L'Eco di Aversa" è una riedizione del foglio cittadino fondato da Gaetano Parente nel 1861. Il logo riprende un dipinto di Gennaro Conti, del 1886, raffigurante il sindaco Gaetano Parente nell'atto di indicare a Vittorio Emanuele la Via Roma.
Mi trovo per caso a vivere ad Aversa. Mi trovo in una girandola di nomi candidati a sindaco dalla città. Non vorrei andare a votare perché sono ancora scosso da una delusione d’amore, ma ci andrò perché ho sempre fatto politica inutilmente. La città langue e io non ci posso fare niente.
Con Schlein segretario il PD è tornato a fare cose di sinistra?
Il PD, dopo avere “governato” l’Italia senza il consenso popolare, finalmente è stato messo fuori dal governo per indiscutibile consenso popolare. La sconfitta ha originato un esame di coscienza (almeno così pare) di leader e leadership. Che ha coinvolto e trascinato l’intero partito.
Il sindaco di Lusciano Mariniello ha assegnato le deleghe agli assessori della nuova giunta comunale, a circa un mese di distanza dalla vittoria alle elezioni amministrative di maggio.
Forzista della prima ora, tesoriere delle trionfali campagne elettorali di Ciaramella e Sagliocco, già responsabile dei Seniores del partito, Isidoro Orabona è il coordinatore di Forza Italia ad Aversa, da molti ritenuto una eminenza grigia del centrodestra aversano, conoscitore navigato delle dinamiche e degli intrecci della politica locale. Mentre Forza Italia si prepara alla battaglia per le amministrative del prossimo anno si trova ad affrontare, improvvisamente, il guado della riorganizzazione dopo Berlusconi, con tutte le variabili che questo introduce negli equilibri della compagine azzurra e nel rapporto con gli alleati.
“Manca ancora la data ufficiale, poiché questa amministrazione si tiene in piedi su calcoli precari di numeri e di tempi, ma quando arriverà in consiglio il bilancio preventivo il mio voto sarà certamente contrario”. Esordisce così Maurizio Danzi, consigliere comunale eletto nelle fila del Partito Democratico che però, già da anni, si colloca all’opposizione della giunta Golia.
Nel 2019 Maurizio Danzi è stato eletto in consiglio comunale ad Aversa nelle fila del Partito Democratico, è membro della Commissione Cultura, ma già dopo alcuni mesi ha assunto una posizione sempre più critica nei confronti dell’amministrazione di centrosinistra, arrivando alla rottura esplicita in occasione del voto sul bilancio 2020. Si sono rincorse voci su un suo possibile riavvicinamento, ma intanto il consigliere resta tra i dissidenti, mentre intensifica la sua attività ed ha focalizzato alcuni punti.
Il PD, ora di destra (vedi lo Job’s Act), già P.C.I. (vedi Napolitano, D’Alema, Veltroni…), che governa senza suffragio popolare e senza essere il partito di maggioranza (né lo è ora, come fanno sapere i più recenti sondaggi), è da sempre dominus et princeps della comunicazione. Ne è prova l’invenzione delle sardine risultata assai utile per vincere le Elezioni Regionali dell’Emilia Romagna. Ne è prova l’invenzione della parola “sovranismo”.
Aprire tutti le finestre, affacciarsi, urlare con tutta la voce possibile: “Cambiamo il Sistema, cambiamo il Sistema, cambiamo il Sistema…” Bisogna scendere in piazza, radunarsi sotto le sedi dei governi, iniziare una protesta non violenta e portarla avanti finché i problemi non saranno risolti. Ad Aversa, ad esempio, i cittadini devono chiedere pulizia, dire basta alla mondezza che impera ovunque, chiedere normalità e normalizzazione, ottenere una piazza Marconi finalmente decente, niente più sgarrupatorio.
Il voto all’Europarlamento sulla presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen, oltre a far deflagrare gli attriti tra Lega e Movimento 5 Stelle, ha anche messo in luce la diversità di maturità politica, e quindi di tattica, dei due partiti di governo, evidenziando al contempo, ancora più chiaramente, come il tavolo delle nomine ai vertici dell’Unione sia adoperato, in realtà, dai vari schieramenti come spazio di decompressione ed equilibrio delle proprie componenti politiche nazionali. Questo significa che chi vinca o perda le elezioni europee è un fattore sostanzialmente secondario e che in fondo i ruoli di vincitori e sconfitti sono intercambiabili ed opposti, secondo il rilievo delle dinamiche nazionali.
Periodico
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